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Luca Baracco |
Satac potrebbe ritirare i permessi a costruire, e tra un anno esatto iniziare i lavori veri e propri per il centro multifunzionale. Diversamente i tempi andranno ulteriormente a dilatarsi».
Le aree Ata, 500mila metri quadrati che costeggiano l'aeroporto “Sandro Pertini”, furono inserite nel piano regolatore, approvato dalla Regione a fine anni ‘90. Nel 2004 Sonae Sierra, una multinazionale portoghese, propose il progetto e fu siglato un accordo quadro con Comune, Regione e Sagat. Nel 2005 era pronto il piano particolareggiato di iniziativa pubblica. A fermare tutto furono i ricorsi e controricorsi, prima di Confesercenti ed alcuni privati, poi di Satac stessa contro la decisione del Comune di riportare a servizi le aree, costate milioni di euro. Sonae Sierra, intanto si era ritirata e la partita era passata nelle mani di Praga Holding (la società che ha realizzato l’outlet di Serravalle) socio di Satac. A dare quasi il colpo di grazia ai progetti di Caselle è poi arrivata la crisi economica. Ora, forse, dopo tanti anni, il progetto (completamente modificato) potrebbe vedere la luce.
Le aree Ata, 500mila metri quadrati che costeggiano l'aeroporto “Sandro Pertini”, furono inserite nel piano regolatore, approvato dalla Regione a fine anni ‘90. Nel 2004 Sonae Sierra, una multinazionale portoghese, propose il progetto e fu siglato un accordo quadro con Comune, Regione e Sagat. Nel 2005 era pronto il piano particolareggiato di iniziativa pubblica. A fermare tutto furono i ricorsi e controricorsi, prima di Confesercenti ed alcuni privati, poi di Satac stessa contro la decisione del Comune di riportare a servizi le aree, costate milioni di euro. Sonae Sierra, intanto si era ritirata e la partita era passata nelle mani di Praga Holding (la società che ha realizzato l’outlet di Serravalle) socio di Satac. A dare quasi il colpo di grazia ai progetti di Caselle è poi arrivata la crisi economica. Ora, forse, dopo tanti anni, il progetto (completamente modificato) potrebbe vedere la luce.