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Nevio Coral |
Ma anche un durissimo colpo per l’ex primo cittadino di Leinì che aveva riposto grande
fiducia e speranza nel ribaltamento della sentenza da parte dei giudici della Sesta
sezione penale della Cassazione, precettando come avvocato difensore un nome di spessore come quello di Giulia Bongiorno.
Una vicenda giudiziaria clamorosa quella che vide come protagonista Nevio Coral, accusato di “concorso esterno in associazione mafiosa”, pesantemente coinvolto in rapporti con esponenti della 'Ndrangheta subalpina, lui elemento
di spicco del centro destra, dalle indagini risultò che ebbe forti appoggi da parte di elementi malavitosi poi
tutti incappati nelle maglie dell’inchiesta giudiziaria, denominata Minotauro,
che svelò all'opinione pubblica quanto fossero ramificati e profondi i legami
e gli intrecci fra poteri economici e politici e malavita nella nostra regione e
in particolare nell’hinterland torinese. Una versione inedita di un mondo
occulto, con personaggi insospettabili, appunto come Nevio Coral, che fino all'ultimo
ha proclamato la sua estraneità di fronte alle accuse mossegli. Ma che non è
bastato.
L'operazione Minotauro era scattata nelle prime ore di mercoledì 8 giugno 2011, portando dietro le sbarre oltre 140 persone, tra i quali l'ex primo cittadino di Leinì. Un arresto arrivato a poche ore dal suo esordio tra i banchi dell'opposizione volpianese. Coral, infatti, passato lo "scettro" di Leinì al figlio Ivano, aveva tentato la ventura nella vicina Volpiano, guidando una formazione di centrodestra ma venendo sconfitto dal sindaco Emanuele De Zuanne. Il tempo di presidiare al suo primo Consiglio comunale, e poi le manette.
Pochi mesi dopo, le dimissioni anche di Ivano, e il successivo commissariamento del Comune. Commissariamento poi ribadito dalla commissione di accesso agli atti che aveva certificato la presenza delle infiltrazioni della 'Ndrangheta nella vita amministrativa, indcendo il ministero dell'Interno a ridecretate lo scioglimento e a sostituire il commissario prefettizio con un "triumvirato", rimasto incarica per 18 mesi. Fino alle elezioni del 2014, vinte da Gabriella Leone (guarda caso proprio l'8 giugno), il candidato sindaco che arrivava da Libera.
Ora per Coral si aprono, e per 8 anni, le porte del carcere, mentre per Leinì si chiude una brutta pagina. Una pagina che deve essere superata, ma non dimenticata. E non "pacificata", come qualcuno ha teorizzato in passato.