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Luca Baracco |
È senza
ombra di dubbio intossicazione alimentare. I malesseri, nausea, vomito e
diarrea, che tra il 4 e il 5 maggio hanno colpito 46 bambini (tre sono addirittura finiti in ospedale) e due insegnanti della scuola
materna ed elementare dell’Istituto Comprensivo “Falcone” sono stati causati da un’enterotossina diarroica,
generata dal bacillus cereus. Le analisi
effettuate dall’Istituto
Zooprofilattico di Torino, diretto da Maria Caramelli, non lasciano dubbi. A subire contaminazione da questo bacillo che vive e prolifera a temperatura
ambiente, sono state le patate al forno, il pesto per la pasta e il passato di
verdure.
L’ASL ha prelevato gli alimenti campione (che vanno conservati per legge) serviti in quei giorni ed effettuato un sopralluogo alla Camst che in via Palazzetto a Mappano ha la sua cucina per la preparazione dei cibi.
Il menù di quei due giorni incriminati prevedeva: pasta in bianco o al pesto, passato di verdure, polpette di tacchino e manzo cotte, costine in umido, patate arrosto e budino. «Non ho ancora visto l’esito delle analisi – commenta Luca Baracco, sindaco di Caselle – ma se queste indiscrezioni saranno confermate, metteremo in atto tutte le azioni necessarie previste dal capitolato d’appalto». Compreso, secondo Claudio Gambino, primo cittadino di Borgaro, sanzioni amministrative e la rescissione del contratto. Ma la Camst, rischia molto di più, perché il reato contestato è penale. Il pm Vincenzo Pacileo attende solo la relazione dell’ASL per procedere.
L’ASL ha prelevato gli alimenti campione (che vanno conservati per legge) serviti in quei giorni ed effettuato un sopralluogo alla Camst che in via Palazzetto a Mappano ha la sua cucina per la preparazione dei cibi.
Il menù di quei due giorni incriminati prevedeva: pasta in bianco o al pesto, passato di verdure, polpette di tacchino e manzo cotte, costine in umido, patate arrosto e budino. «Non ho ancora visto l’esito delle analisi – commenta Luca Baracco, sindaco di Caselle – ma se queste indiscrezioni saranno confermate, metteremo in atto tutte le azioni necessarie previste dal capitolato d’appalto». Compreso, secondo Claudio Gambino, primo cittadino di Borgaro, sanzioni amministrative e la rescissione del contratto. Ma la Camst, rischia molto di più, perché il reato contestato è penale. Il pm Vincenzo Pacileo attende solo la relazione dell’ASL per procedere.