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Paolo Salzotto |
Ma come è cambiata Leinì in questi venti anni, dal punto di vista di un farmacista? E come è cambiata la professione? «Ho visto cambiare Leinì profondamente - racconta - Era un paesone, ora è quasi una città ma che conserva ancora i tratti affettuosi del paese. I leinicesi mi hanno accolto bene venti anni fa, e io ho cercato di ricambiare. E anche la mia professione è cambiata. È cambiata per colpa di una burocrazia soffocante, ma il piacere di aiutare le persone è rimasto immutato». Venti anni di fatiche ma anche di soddisfazioni. Di incontri ravvicinati con la malattia, con la sofferenza. Di episodi belli, drammatici, ma comunque sempre umani. «Tra i tanti che hanno costellato la mia vita professionale - conclude - ricordo una sera piovosa e dei pannoloni da consegnare in una casa spersa al fondo di una via in frazione Tedeschi ad una anziana che quasi si mise a piangere, e che mi volle regalare le sue due ultime arance».