Il Circolo Culturale “Liberi Tutti” insieme al
giornale “NonSoloContro” online, con il patrocinio del Comune di Leinì,
presenta domani sera, giovedì 21 giugno, a partire dalle ore 21.00, presso la
sala consiliare (piazza Vittorio Emanuele II), il libro “Il Campo militare
delle Vaude. Dalle origini ai giorni nostri”. A cura di Pierfelice Ronco, autore
che durante la serata proietterà immagini fotografiche e documenti, spesso
inediti, relativi alla particolare storia di questo territorio alle porte di
Leinì. Territorio che per molti rappresenta solo ed esclusivamente una vasta
area verde, ancora fino a non pochi anni fa di proprietà dell’Esercito, in cui
svolgeva periodicamente le sue esercitazioni. Area da molti conosciuti come il
“Poligono” o più semplicemente “L’accampamento”. Questo altopiano, caratterizzato
da una marcata deforestazione, ed accompagnato da un clima mite, comprende una zona
omogenea, che si estende su di un’area, conosciuta come le Vaude. Luogo che,
per generazioni di soldati ed ufficiali sabaudi prima, del Regno d’Italia poi,
e per un certo periodo anche della Repubblica, ha rappresentato il terreno
ideale su cui svolgere esercitazioni militari, via via sempre più complesse. Ma
non solo. Nel tempo ha ospitato anche uno dei primissimi aeroporti militari, di
addestramento volo, inaugurato nel 1912, e le sue strutture hanno visto
sperimentare alcune innovazioni, che hanno fatto la storia nel campo della
balistica e del collaudo delle nuove artiglierie, che hanno mutato le strategie
ottocentesche. Insomma una storia, militare, ma non solo, che attraversa i
secoli. Risale infatti al 1833, per volontà di re Carlo Alberto, la nascita del
“Campo di esercitazione militare della Vauda di San Maurizio”. In realtà già
nel 1600, le Vaude ospitavano saltuariamente dei reparti del Ducato sabaudo per
svolgere le esercitazioni. Esercitazioni militari si erano svolte a Vanchiglia
nel 1777, nel 1779 al Valentino, nel 1784 a Volpiano. Nel 1796 fu invece scelta
Ciriè, per l’annuale rivista del Reggimento di Susa. Poi, nel 1833, l'opzione
definitiva cadde proprio sul territorio delle Vaude. Sicuramente per la
vicinanza con le caserme ospitate a Torino e nei dintorni della capitale
sabauda, ma anche perché il terreno si prestava perfettamente ad ogni tipo di
esercitazione ed addestramento militare, sia per la cavalleria, le truppe
appiedate, e l’artiglieria ippotrainata. Non esistevano però strutture stabili
per accampare i soldati. In genere si realizzavano sul luogo, dei campi, con
tende mobili. Fin da subito però insufficienti per accogliere gli undicimila
uomini del 1833, che saliranno ad oltre ventimila soldati nel 1846. Insomma,
una parte considerevole di coloro che contribuirono all’unità d’Italia, si
addestrò e si esercitò alle tecniche della guerra, proprio fra i prati e gli
avvallamenti delle Vaude. Oltre a campo di addestramento, fu anche di
prigionia, le Vaude ospitarono, durante le varie fasi della guerra contro il
Regno delle Due Sicilie, più di 12 mila soldati borbonici. Per poi ritornare al
temine del conflitto, alla sua funzione originaria, quella di esercitare “all’arte
della guerra” le truppe del neonato Regno d’Italia. Infatti sono numerose le
cartoline postali di quell’epoca, soprattutto di fine ottocento ed inizio
novecento, che descrivono alcune di quelle esercitazioni, ma anche la vita
quotidiana al campo. Di tutto questo straordinario capitolo di storia militare,
non solo di storia locale, che va sotto il nome del “Campo delle Vaude”, c’era
il serio rischio che l’oblio avvolgesse ogni cosa. Del resto le strutture
militari di un tempo, non esistono più. La natura e la vegetazione, hanno fatto
il loro corso, ricoprendo terreni che a lungo subirono le offese delle
artiglierie. I vecchi testimoni stanno scomparendo ad uno ad uno. Il rischio
forte, è che fra qualche anno della storia e della genesi del campo di istruzione
e balipedio delle Vaude, non vi rimanesse più alcuna traccia, se non sotto
forma di vago ricordo o aneddoto. Per ovviare a tutto questo, ci ha pensato
Pierfelice Ronco, appassionato di storia in generale, e di quella militare in
particolare. Con passione ed impegno, Ronco ha raccolto un ricchissimo e spesso
inedito apparato fotografico e documentario, che ripercorre in maniera attenta
e scrupolosa la genesi e lo sviluppo del Campo militare delle Vaude. Il frutto
di questa ricerca è confluito in un volume, intitolato “Il Campo militare delle
Vaude”, dalle origini ai giorni nostri. (Editrice tipografia Baima-Ronchetti
& C.)
A Leinì il libro è in vendita presso la
Libreria - Edicola “Franco” Via Lombardore 8; tel. 0119978093, email edicolafranco@virgilio.it