Manifestazione contro lo Stato, che deve mezzo miliardo di euro agli imprenditori agricoli che hanno subito le calamità naturali. “La burocrazia fa più danni della grandine”,
“Stato di
calamità o Calamità di Stato?”: sono solo alcuni degli slogan apparsi su
striscioni e cartelli di coltivatori e imprenditori provenienti da tutta
Italia, compresi quelli piemontesi, che mercoledì 30 maggio, a Roma, hanno
protestato davanti al ministero delle Politiche agricole. La manifestazione è
stata organizzata da Asnacodi, Associazione dei consorzi di difesa, con il
sostegno di Coldiretti. In Italia sono centomila gli agricoltori che
hanno stipulato polizze assicurative, incentivati dallo Stato che ora, da anni,
non rispetta le scadenze.
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Fabrizio Galliati |
«L’Italia rischia di
perdere centinaia di milioni di risorse comunitarie - spiega il presidente provinciale di Coldiretti Torino, Fabrizio Galliati - destinate a un intervento
strategico per l’agricoltura italiana, di fronte agli ingenti danni provocati
dai cambiamenti climatici. Gli imprenditori, vista la difficile situazione
economica attuale, si trovano a dover far fronte a forti impegni economici per
cui l’arrivo di tali contributi è fondamentale per la sopravvivenza delle
imprese. E’ paradossale che l’Ue abbia già erogato i fondi e che queste
risorse, da anni, siano ferme nelle casse ministeriali. Chiediamo l’intervento
del presidente dell’Autorità anticorruzione, Raffaele Cantone, affinché possa
sbloccare la situazione per fare finalmente arrivare alle nostre imprese la
liquidazione dei contributi, risalenti addirittura al 2015, oltre a quelli
degli anni successivi. Occorrono subito misure straordinarie per allineare i
pagamenti».
Nel 2015 in Piemonte è stato erogato solo il
61 per cento dei contributi stimati: 16 milioni e 159.920 euro su 26 milioni e
491.166 tra uva da vino, altre colture - quali mais, orzo e altre – zootecnia e
serre. Nel 2016, la situazione è precipitata visto che sono stati pagati
soltanto il 26,6 per cento dei contributi stimati: 7milioni e 374.027 euro su
27.747.076. A Torino, nel 2015 sono venuti a mancare quasi 530mila euro di
contributi previsti, mentre nel 2016 i contributi non erogati ammontano a
1.148mila euro.