Mer, 15 Gen, 2025

I meravigliosi e intesi 97 anni di Maria, la coraggiosa partigiana che ha salvato molte vite. Festeggiata dall'Anpi di Venaria

L’Anpi di Venaria ha festeggiato i 97 anni della coraggiosa partigiana Maria Marangoni, nel giorno del suo compleanno. Nata il 9 dicembre del 1927 ad Adria nella piccola frazione di Bellombra in provincia di Rovigo, figlia di
contadini, dopo la morte della mamma, affidata alla zia, proviene da una famiglia contraria al fascismo, a soli 15 anni si è "arruolata" come combattente nella Brigata Martello Maurizio del suo paese con alcuni suoi compagni di scuola, rischiando la sua vita per gli altri.

«Furono loro il mio esempio - racconta - Una notte li vidi scappare e li raggiunsi con la bicicletta fino a quando sentì un fischio. Era l’avviso che arrivavano le truppe fasciste. Cominciarono a sparare e mi nascosi con loro e da lì cominciò la mia battaglia, alimentata dal fatto che vedevamo troppe ingiustizie sociali. Un giorno, ricordo, che riuscì a liberare i prigionieri che detenevano davanti al cimitero del paese. Volevano fucilarli, ma riuscimmo a liberarli tutti. Fu un’impresa tra le tante».

Maria, dal Veneto attraversa la pianura Padana e le Alpi, per arrivare in Piemonte nel biellese, dove viene ricordata da tutti come la partigiana coraggiosa che ha salvato molte vite «la vita di un partigiano
non era semplice perché alle volte bisognava anche sparare a freddo davanti al nemico - prosegue -  nonostante fossero esseri umani, ma i fascisti non trattavano le persone in quanto tali, ma semplicemente ti consideravano solo se la
pensavi come loro se no eri un animale da fucilare. Io mi sono sentita sempre libera, con i miei compagni. Volevamo cambiare le cose e davanti a loro non ho mai avuto paura. Sono sempre stata coraggiosa e forte».

Il 25 aprile 1945 Maria Marangoni era a casa a festeggiare la Liberazione con la sua famiglia. Nel '61, poi si  è trasferita a Venaria dove ha lavorato alla Snia Viscosa e alla Siemme Carello e qui ha sposato Giacomo Galluzzi, che allora era arruolato nella sezione fanti di Venaria presso la caserma Gamerra di quella che una volta, non era la Reggia, ma il Castello. Dal loro matrimonio sono nate tre figlie - Paola, Elvira e Nicoletta - cui lei è molto legata e ha trasmesso i valori della gentilezza e della generosità.

«Ai giovani e alle mie figlie ho sempre detto di non cedere a chi fa false promesse. Anche quando si va al voto - continua nella narrazione della sua lunga ed intesa vita -. Se tornassi indietro rifarei tutto ciò che ho fatto» e il suo ruolo da partigiana non lo ha mai scordato. Una volta partigiani lo si è per sempre».

Al suo compleanno ha spento le 97 candeline in presenza di alcuni componenti del direttivo dell’Anpi e del presidente insieme alle sue figlie Paola e Elvira «siamo orgogliosi di aver festeggiato Maria. Un onore averla qui con noi, dai suoi racconti e ricordi abbiamo tutti qualcosa da imparare» sottolinea Carlo Iandolino.

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