La sciamatura è un fatto naturale e non bisogna spaventarsi, ma contattare il Comune
Maggio è il periodo in cui, almeno alle nostre latitudini, le api sciamano, cioè abbandonano la loro arnia per andare a cercare un altro luogo dove vivere e moltiplicarsi.
La sciamatura non un fatto per nulla negativo: è un fenomeno che fa parte del ciclo vitale annuo dell’alveare che, al massimo del suo sviluppo, ha infatti come suo mezzo di riproduzione la divisione della colonia di api in una, lo sciame primario, o più famiglie. Lo sciame che lascia l’alveare e inizia la sua nuova vita autonoma è composto da un gruppo più o meno grande di api operaie, con una piccola quantità di fuchi, e naturalmente l’ape regina.
Nulla di innaturale, insomma, anche se vedere un grappolo di api crea sempre preoccupazione e timore nelle persone ecco allora che le chiamate di soccorso si moltiplicano.
E' successo lunedì a Volpiano in via Lombardore. E' successo oggi, 12 maggio, a San Benigno quando è stato necessario l'intervento della Polizia Locale, coordinata dal comandante Luca Solinas, intervenuta proma in via Salvo D'Acquisto, poi in via Fiume con un esperto apicoltore per rimuavere i due sciami.
«Che ci siano le api è una buona notizia sia per questi fondamentali insetti - commenta Solinas - sempre più a rischio per i cambiamenti climatici, l'inquinamento e per l'uso di pesticidi neonicotinoidi, sia per la salute del nostro Pianeta. In caso di sciame di api (ma anche vespe e calabroni) è opportuno non spaventarsi, restare calmi, non cercare di agire autonomamente con metodi improvvisati, ma contattare il Comune che interviene in aree pubbliche. Se invece, si tratta di spazi privati è opportuno contattare una ditta specializzata»