Il preside non autorizza l'assemblea del Kollettivo for Palestine e gli studenti dell'Einstein insorgono. «A scuola non si organizzano manifestazioni pro Hamas» il dictat

«A scuola non si organizzano manifestazioni pro Hamas». Sembra proprio questo il dictat del nuovo regolamento approvato dal Consiglio d'Istituto del liceo scientifico "Einstein" di Torino per chi chi organizza riunioni di carattere politico e civico e sulle assemblee pomeridiane convocate dagli studenti. La nuova norma impone che debbano essere autorizzate dal preside Marco Chiauzza e con una richiesta anticipata.
Una regola rispettata finora dagli gli studenti del “Kollettivo Enstein” per convocare un’assemblea dove fra i punti dell’ordine del giorno compare la discussione sul conflitto in Medioriente. Tutto a posto quindi? Niente affatto perchè il preside ha inviato al collettivo una precisazione inaccettabile per gli studenti «ci è stato ribadito via mail che la riunione di venerdì (oggi 6 dicembre ndr) è un momento di confronto di tutta la comunità scolastica, pertanto non può essere finalizzata all'organizzazione di manifestazioni né alla presa di posizioni su questioni di natura politica. Ancora prima della richiesta di questa assemblea il preside aveva già inviato una lettera a sua firma in cui puntualizzava che qualsiasi riunione o assemblea dove essere autorizzata da lui se no sarebbe stata da considerare illeggittima. Quando abbiamo chiesto il confronto su questa questione, ci è stato detto telefonicamente da un’operatrice scolastica che “che "finché non ci sarà il nuovo regolamento deciderò io” ovviamente il preside» raccontano gli studenti.
Alla faccia della scuola dove si esercita democrazia e confronto! E come se non bastassero questi "modi" a dir poco discutibili di confronto con gli studenti, non basta la la richiesta di autorizzazione dell'assemblea «è richiesto di indicare precisamente l’ordine del giorno (temi della discussione) ed è necessario che tutte le componenti della scuola possano voler entrare e partecipare a queste riunioni - spiega ancora il Kollettivo Einstein in una nota -. Qualsiasi riunione che non rispetti queste prerogative sarà considerata non autorizzata dalla presidenza. Questa nuova norma, inoltre, è stata approvata in un Consiglio di Istituto in cui i rappresentanti degli studenti sono stati messi in minoranza ai voti e questo regolamento è infine passato»
Probabilmente è una mossa conseguente alla nascita di "Einstein for Palestine" nata quest’anno nel liceo, ma la linea dura del dirigente scolastico è attiva dal 2022, dall’ondata di occupazioni nelle scuole «non sarebbe nulla di significativo se non fosse che questa scelta del preside si colloca all'interno di un processo politico che va avanti da più di due anni nei confronti di chi prova ad attivarsi e a portare la politica all'interno della nostra scuola. Lo scenario che si configura è quello di un clima di soffocamento di qualsiasi possibilità di avere agibilità politica e di auto-organizzazione di iniziative da studenti per gli studenti. Noi vogliamo ribadire la necessità del confronto propositivo e di costruzione alla discussione per la mobilitazione e questioni reali, il confronto accademico lo teniamo per altri momenti. La decisione su quando, come, e di cosa deve essere discussa e non calata dall'alto della presidenza di via Pacini» proseguono.
E, intanto, però, gli studenti annunciano sui canali social con un comunicato, sottoscritto anche dai rappresentanti di Istituto membri del collettivo che «oggi, venerdì 6 dicembre, saremo tutte e tutti in via Pacini per organizzarci in vista del corteo del 13 dicembre che si colloca in un percorso con tutte le scuole di Torino per costruire una solidarietà con la Palestina e un movimento contro il governo complice e che se ne frega dei bisogni dei giovani e delle classi popolari. Chi vuole discutere di come mobilitarsi per quella piazza sa dove trovarci, chiunque creda ancora in una scuola democratica, chiunque voglia parlare dei propri bisogni, chiunque voglia mettersi in relazione con altri studenti della scuola, chiunque voglia costruire un’opposizione a questo governo, professori e preside compreso».
E concludono «è molto importante che, dopo i recenti avvenimenti e l'uscita del regolamento sulle assemblee, la partecipazione sia molto grossa. Invitiamo tutte e tutti a prendere posizione e a partecipare a questa assemblea, per mantenere attiva la possibilità di organizzarci all'interno delle scuole».