Sono trascorsi 341 anni da quando la chiesetta di San Rocco è stata voluta e costruita dalla comunità per ringraziare San Rocco, protettore di malati infettivi, invalidi e prigionieri, di aver salvaguardati i volpianesi dalle tante epidemie di peste molto frequenti nel '600 che falcidiavano intere popolazioni. Sono trascorsi 341 anni, ma non è cambiata la devozione peruno dei Santi più amati e festeggiati dalla pietà popolare.
E a dimostrarlo è come sempre Volpiano, dove questa mattina, venerdì 16 agosto, nella settimana più celebrata per le vacanze estive, alla tradizionale messa hanno presenziato tanti fedeli e associazioni con i loro labari. E non è un caso se il sindaco, Giovanni Panichelli, ormai da qualche giorno in vacanza per il meritato annuale relax, come sempre sia tornato solo per qualche ora per partecipare alla celebrazione, accompagnato dal presidente del Consiglio comunale Emanuele De Zuanne, dalla sua vice Irene Berardo, dall'assessore Luca Ferrero e dalla consigliera Antonietta Maggisano. E' una tradizione che qualsiasi Amministrazione in carica non ha mai smesso di onorare.
E, forse, non è neppure un caso, o forse solo una combinazione, che Volpiano sia gemellato con la città di Castries, situata nel dipartimento dell'Hérault nella regione dell'Occitania. La stessa di Montpellier dove San Rocco nacque fra il 1345 e il 1350 e da dove partì alla volta dell'Italia come pellegrino morendo poi ad appena 32 anni a Voghera. E proprio i gemellati di Castries, l'anno scorso, in occasione dei 340 anni del sacro edificio, hanno voluto donare ai volpianesi una piccola simbolica candela votiva che il Comitat, che gestisce la chiesetta, conserva gelosamente come dono di fraterna amicizia.
Fede e devozione sono le parole chiave che affondano le loro radici in un lontano passato mai venuto meno e che negli anni '80 del secolo scorso portarono alla nascita del Comitato, attualmente guidato da Mario Ferrero Merlino per impedire che la chiesa venisse abbattuta per far spazio ad un deleterio progetto di speculazione edilizia. Da allora il Comitato si cura dell'edificio che riprende vita una volta l'anno, appunto il 16 agosto, attraverso progetti di manutenzione - come ad esempio il restauro dei quadri - e la ricerca di bandi che consentano di ottenere finanziamenti pubblici. Perchè ora la chiesetta - che sottolineiamo appartiene a tutta la comunità e custodisce dietro l'altare un quadro con una rara immagine della Volpiano antica - avrebbe bisogno di un'imbiancata, ma il Comitato con le sole offerte e donazioni a sostenere l'intera spesa non può farcela.
Questa mattina la celebrazione, officiata dal parroco don Marco Ghiazza, è stata seguita da una cinquantina di persone nel piccolo spazio esterno allestito dai volontari e la tradizione è stata ancora una volta rispettata.
Ma a Volpiano fede e devozione sono rappresentate da ben 9 chiesette sparse sul territorio che danno il nome ai rispettivi borghi (San Grato, Madonna delle Vigne, eccetera) aperte una volta l'anno per la celebrazione eucaristica e la u dove tanti borghigiani si danno un gran da fare per mantenere vive le tradizioni.
E a settembre la chiesetta di San Rocco ospiterà anche il concerto dei giovani musicisti della Filarmonica Volpianese Junior Winds.