Ed emozione e commozione quando sul palco del Salone del libro di Torino arriva Gino Cecchettin, papà di Giulia, la studentessa di 22 anni, uccisa dall'ex fidanzato Filippo Turetta l'11 novembre 2023 che grande eco e rabbia ha creato in tutta Italia, per la presentazione del suo libro “Cara Giulia” edito da Rizzoli.
«Il libro è dedicato tutto a mia figlia Giulia. Cercavo con lei quel contatto che non c'è più, gli abbracci, i sorrisi. Il libro rappresenta la continuazione della nostra vita» racconta Gino. Con lui Marco Franzoso lo scrittore che ha materialmente collaborato con Gino che spiega come più che un libro sia un "ponte" lanciato al di là della vita stessa tra un padre e una figlia che non c'è più, ma anche un progetto per arrivare al cuore del problema: il feminicidio, perchè Giulia proprio questo è diventata: il simbolo per la lotta contro il femminicidio.
Una famiglia che quel dolore l'ha reso pubblico trasformandolo in un progetto che tocchi il cuore, ma soprattutto l'impegno di tutti e questo è costato anche attacchi e polemiche. Non va dimenticato che la famiglia Cecchettin è stata accusata di speculare sulla morte di Giulia. Ma non si è fermata e il testimone è passato alla sorella Elena perchè il libro è diventato una battaglia contro il patriarcato.
«Quando Elena mi ha parlato per la prima volta di patriarcato ho preso il dizionario e ho capito che aveva ragione. A Giulia è stata negata la possibilità di essere libera. Io supporterò Elena nella sua lotta» ha proseguito Cecchettin e ha annunciato in autunno la nascita della Fondazione Giulia per per fare formazione nelle scuole promuovendo il dialogo e la prevenzione della violenza.
“Cara Giulia. Quello che ho imparato da mia figlia” (Rizzoli) di Gino Cecchettin con Marco Franzoso - 160 pagine -15 euro.
