Una vita di lavoro, di passioni per i viaggi e per la socialità hanno contraddistinto l'esistenza di Giovanni Pomero che nei giorni scorsi ha festeggiato il suo secolo di vita, circondanto dall'affetto dei suoi cari, della figlia Daniela con cui vive da quando le sue condizioni di salute non gli consentono più l'autonomia. Ma soprattutto il piacere di ricevere la visita del sindaco Rocco Barbetta e della sua vice Mara Franzoso che gli hanno consegnato una pergamena e una confezione di cioccolatini.
Nato a Rivarossa il 20 ottobre 1924 si è trasferito a Lombardore quando si è sposato con Giuseppina Bogni, morta prematuramente nel 1965 quando la figlia Daniela aveva appena 8 anni che ha cresciuto con l'aiuto dei nonni. E' stato operaio specializzato alla Fiat di Torino portando sempre avanti il suo lavoro con grande impegno e non comune passione diventando poi un "Anziano Fiat".
«Ha sempre amato costruire con le sue mani - racconta la figlia Daniela - perfino la nostra casa a Lombardore -. Mio padre non è stato un partigiano pur vivendo il periodo drammatico della guerra, ma dopo l'8 settembre ha rifiutato, come tanti altri di aderire alla Repubblica di Salò e da disertore si è unito a quelle bande che si nascondevano per non combattere per l'esercito fascista».
Amante dei viaggi ha girato per il mondo in largo e lungo e con amici e conoscenti ha sempre amato parlarne.
«Come tutti coloro che hanno vissuto il dopoguerra e la ricostruzione è sempre stato animato - prosegue Daniela - dall'entusiasmo di chi voleva costruire un futuro migliore e di pace per i propri figli. Nonostante l'età e un tumore alla prostata che lo affligge da 20 anni sta ancora abbastanza bene ed è soprattutto lucido e presente, anche se negli ultimi tempi le sue condizioni fisiche si sono aggravate».
Festeggiare 100 anni non è da tutti, ma nonostante le difficoltà della vita, Giovanni ce l'ha fatta e a lui non possono che andare tutti i nostri migliori auguri.
