Ad appena 18 chilometri da Torino in cima ad una collina si erge maestoso il Castello di Pavarolo in una posizione geografica dominante con un paesaggio a giro d'orizzonte a 360 gradi.
I primi documenti che raccontano di questo maniero medievale risalgono al 104 , tempo in cui grazie alla sua posizione panoramica svolgeva funzione difensiva feudale e di controllo sulla via del Sale. Grosse pietre tonde di fiume sono ancor oggi visibili sulla base dello spigolo sud-ovest.
Grazie ad importanti lavori di restauro conservativo sono stati riportati alla luce soffitti a cassettoni dipinti su commissione della famiglia Signorino Balbo che nel 1260 visse a Pavarolo. Una scoperta, come racconta la rubrica video "Storie metropolitane" che ha suscitato l'interesse di di Luisa Gentile, esperta di araldica e ricercatrice dell'Archivio di Stato di Torino. I dipinti, datati dalla Soprintendenza ai Beni culturali del Piemonte, tra il 1350 e 1360, raffigurano: uno stemmario, figure antropomorfe, animali e immagini cortesi come scene di brindisi e innamorati e sono riconosciuti tra i dipinti meglio conservati di tutto il Piemonte.
Il castello è poi stato oggetto tra il 1700 e la fine del 1800 di ampliamenti strutturali e interventi decorativi con la scuderia e con la doppia scalinata sovrastante l'antichissimo pozzo di quasi 90 metri ancora attivo. Al piano terreno e al primo piano si trovano decori del tardo '800, commissionati dalla proprietaria Malvina Garnery, figlia del console inglese di Torino, che portò il caratteristico stile neogotico floreale conferendo un tocco femminile e gentile.
Il piano terreno è costituito da: la "Sala grande" di circa 80 mq con volta a botte in mattoni terminante al piano del pavimento in cotto; la già citata "Scuderia"di circa 53 mq con volte sagomate in mattoni, intonaco a calce sulle pareti, pavimento in mattone antico; la "Stanza Medievale" che costituiva l’antico ingresso principale, con soffitto a cassettoni e pareti decorati in stile neogotico, pavimento in marmette bianche e nere fine ‘800; la stanza del Pozzo, molto suggestiva e con volta in mattone.
Al primo piano si incontrano: la "Sala Hall", con pavimento in cotto ed interamente decorata con fregi araldici fiammati in stile neogotico; la "Sala Biliardo" con soffitto a travi e pavimento in cotto rosso del ‘600; "I Salotti" per i clienti più esigenti ad uso esclusivo durante gli eventi.
All'esterno il Parco ha una struttura tipicamente ottocentesca con Belvedere, ghiaia ed aiuole.
Eleonora Zavattaro Ardizzi
"Da cento anni – spiega la proprietaria Eleonora Zavattaro Ardizzi, discendente della famiglia che nel 1924 acquistò il castello – la famiglia di mio padre, il generale Guglielmo Zavattaro Ardizzi, è legata al Castello da un sentimento di dedizione e appartenenza e, allo stesso tempo, di responsabilità per il patrimonio storico e artistico che oggi rappresenta sul territorio. La nostra famiglia in collaborazione con ADSI, l'Associazione Dimore Storiche Italiane, il Comune di Pavarolo e la Pro Loco locale ha scelto di condividere questo patrimonio privato di importanza collettiva nazionale. Il Castello ospita eventi che catturano l'interesse di un turismo di tipo esperienziale che vive stupore nell'accedere ad una ricchezza storica artistica esplorando al contempo il tessuto culturale, economico e sociale del paese di Pavarolo fortemente partecipativo cui va la nostra riconoscenza».
Il magnifica residenza si trova a Pavarolo in via Maestra 8 - Info: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. - 011/9407326