Dopo 12 anni di
presenza pastorale nella comunità di Mappano, don Antonio Appendino ha
celebrato, domenica scorsa, la sua ultima messa come parroco della parrocchia
di “Nostra Signora del Sacro Cuore di Gesù”. Una messa partecipata e vissuta
intensamente da centinaia di parrocchiani, e concelebrata con il diacono Matteo
Suozzo. Un addio, quello che si era consumato fra i parrocchiani mappanesi e
don Antonio, già la settimana precedente, con l’ingresso del sacerdote presso
Chieri, nel ruolo di collaboratore parrocchiale al Duomo di Santa Maria della
scala. Ma è con domenica scorsa che, a Mappano, si è tenuto il saluto di
commiato da parte di tutta la comunità. Don
Antonio ha legato il suo impegno pastorale a Mappano, nei momenti più difficili
e delicati, ma anche quelli più entusiasmanti e fecondi che hanno sottolineato
la crescita e la partecipazione comunitaria, come quello relativo al progetto
di accoglienza di un gruppo di giovani profughe somale, o il recupero e la
riapertura al culto del Santuario dedicato a Nostra Signora del Sacro Cuore di
Gesù. Sarebbero stati tanti quei mappanesi che, presenti alla messa di commiato
del sacerdote, avrebbero voluto dedicare un pensiero, una frase, verso don
Antonio, per quello ci ha pensato a nome di tutti, il diacono Matteo Suozzo.
“Sei stato per noi, per me una figura importante paterna – ha sottolineato il
diacono davanti a centinaia di parrocchiani che hanno gremito la chiesa di San
Giuseppe Benedetto Cottolengo – certo non sono mancati i problemi e le
difficoltà in questi anni, che siamo riusciti a superare insieme, grazie
all’insegnamento del Signore. E come diceva un grande Papa come Giovanni Paolo
II: è più forte ciò che ci unisce che ciò che ci divide. Se siamo riusciti ad
avere questa consapevolezza, potremo sempre dire: non abbiate paura, spalancate
le porte a Cristo. E se oggi siamo qui
in tanti, è per ringraziarti per tutto ciò che ci hai donato caro don Antonio,
e ringraziare il Signore per il dono che ci è stato fatto attraverso la tua
guida pastorale comunitaria, fatta di tante piccole e grandi attenzioni, che
hanno rappresentato un po’ il tuo carisma sacerdotale”. Un saluto accorato, a
nome di tutta la comunità, è giunto attraverso Silvana Duranda “Caro don
Antonio, in questi 12 anni di cammino insieme, abbiamo potuto conoscere le tue
qualità , che hai sempre messo a disposizione di tutta la comunità mappanese.
Al di là delle fragilità di ciascuno di noi, abbiamo potuto comprendere il
progetto che Dio ha riservato per ciascuno di noi. In questo periodo trascorso
insieme, abbiamo avuto modo di conoscere la tua professionalità, la tua
devozione, il tuo carisma. Tutta la comunità si sente profondamente grata per
il tuo operato, ed i frutti che ne sono derivati. La tua presenza – ha continuato
Duranda – è sempre stata discreta e paterna, in tutte le attività pastorali che
hai esercitato. La tua obbedienza esemplare ci ha trasmesso il senso di
comunione verso la Chiesa ed il Vescovo. Ciò che ci ricorderemo sempre di te,
ha concluso la parrocchiana – è anche la tua concretezza, che arrivava ad
esprimersi fino ai più semplici lavorii manuali”. Un carisma, quello di don
Antonio, che in questi anni si è riversato con abbondanza, in tutti i settori
della parrocchia: dal variegato mondo della pastorale giovanile ed oratoriana,
al gruppo anziani, agli alunni della Scuola Materna San Michele, senza
dimenticare i devoti di Maria Ausiliatrice, il dinamico gruppo Caritas, i
piccoli e grandi cantori, il gruppo chitarre, gli animatori pastorali, i
messaggeri della Nip. Una realtà poliedrica e complessa che si è riconosciuta
nelle tappe e negli obiettivi della Nip (la Nuova Immagine Parrocchia). Tanti i
ricordi e le esperienze che hanno attraversato le menti dei presenti. Ma uno
fra tutti è la certezza che, superate le innumerevoli lungaggini burocratiche,
il nuovo Centro oratoriano si realizzerà. Un sogno che presto sarà realtà
grazie all’associazione “Il Sogno di Samuele”. Infatti sono state molte le
associazioni locali che attraverso labari e gagliardetti, hanno voluto
testimoniare il loro affetto verso questo sacerdote, che non ha mai fatto
mancare il suo sostegno verso queste realtà, attraverso un dialogo profondo e
collaborativo. Dalla Pro Loco, all’Unitre, al Centro Anziani, al gruppo del
Lavandè. Anche la neonata amministrazione comunale mappanese, guidata dal
vicesindaco Paola Borsello, ha portato i saluti della comunità civile
mappanese, per tanto tempo divisa e frazionata ed oggi unita sono un solo Comune
“Carissimo don Antonio – ha esordito il vicesindaco Borsello – con nel cuore
tanti sentimenti, avendo seguito varie attività in questa parrocchia, fra la
catechesi ed il canto. Ma oggi ho il dovere el’onore di rappresentare il
sindaco e l’amministrazione comunale, la prima della storia di Mappano. Il
percorso dell’autonomia amministrativa è stato lungo e faticoso, e tu hai
sempre sostenuto tutti coloro che si sono messi in gioco. Sei stato sempre
presente nei momenti di confronto, e ti sei sempre raccomandato per operare per
il bene della comunità mappanese. Giunga a te la nostra riconoscenza per il
servizio donato a Mappano in tutti questi anni. Ti auguriamo ogni bene per la
tua nuova missione”. Don Antonio, visibilmente commosso, ha avuto parole di
ringraziamento e plauso per tutti. Dai più piccini agli adulti non è mancata
una carezza, un parola. Molti i visi bagnati dalle lacrime. “Ringrazio tutti.
Mappano mi ha dato tanto. – ha ricordato l’ex parroco di Mappano - E rimarrà
sempre nel mio cuore”. Con un gesto non solo simbolico, al termine della
funzione religiosa, l’ultima celebrata dal sacerdote, le chiavi della chiesa,
del Santuario e della scuola materna, sono state affidate al diacono Matteo
Suozzo, un passaggio significativo e sicuramente nuovo per la parrocchia di
Mappano, in attesa che, domenica prossima faccia il suo ingresso don
Pierantonio Garbiglia, già parroco nella vicina Leinì. Don Garbiglia, in passato
è stato pastore della comunità mappanese. E per molti mappanesi questo è un
felice e gradito ritorno. Un ritorno a Mappano, questa volta però con la piena consapevolezza
che questo sacerdote dovrà svolgere un ruolo ancora più delicato ed
impegnativo, rispetto al passato, visto che continuerà a mantenere stabilmente l’incarico della
parrocchia a Leinì, incaricandosi però anche della parrocchia di Mappano.
Prezioso e centrale, per la vita comunitaria di tutti i giorni, sarà dunque il
ruolo che si accinge a ricoprire il diacono Matteo Suozzo, che diventerà presto
collaboratore stretto di don Garbiglia, ma che sarà anche destinato a diventare
il punto di riferimento per tutta la comunità parrocchiale. Ma questo è un
nuovo capitolo della storia della comunità mappanese, che inizierà ad essere
scritto domenica 23 settembre alle ore 10.00, con l’ingresso ufficiale presso
la chiesa di San Giuseppe Benedetto Cottolengo, del nuovo parroco di Mappano:
don Pierantonio Garbiglia.
Davide
Aimonetto