Lun, 24 Mar, 2025

La "lezione" di deontologia professionale del sindaco ai giornalisti alla commemnorazione dell'Eccidio del 1 febbraio

Celebrare libertà e democrazia attraverso il ricordo di cinque giovani vite che per questi ideali hanno sacrificato le loro esistenze è l'obiettivo, ogni anno, dell'Anpi "Santina Gregoris" Caselle-Mappano che organizza la cerimonia che ieri, sabato 1 febbraio, ha richiamato, quest'anno, sotto al Palatenda a causa del maltempo, sindaci e amministratori dei Comuni limitrofi, associazioni, gonfaloni, semplici cittadini  e i ragazzi del CCRR, per fare memoria. Tra questi l'assessora Carlotta Salerno in rappresentanza della Città di Torino e i consiglieri regionali Mauro Fava e Paola Antonetto. 

Ad aprire la cerimonia la presidente Anpi Giusy Chieregatti che ha ricordato Santina Gregoris, la partigiana che ha ormai lasciato questo mondo, cui è intitolata la sezione, che ogni anno dal Baulino (quando ancora ospitava la RSA) sventolava il suo tricolore, e il compianto presidente onorario Piero Martin che tanto ha dato all'associazione casellese. Poi il ricordo dei cinque partigiani uccisi in quel tragico giorno di febbraio, quando ormai era in corso la ritirata nazista che di lì a due mesi avrebbe portato alla Liberazione dell'Italia dal nazi-fascismo di cui proprio quest'anno si celebra l'ottantesimo anniversario: Luigi Cafiero, Antonio Garbolino, Andrea Mensa,  Adolfo Praiotto e Mario Tamietti. Il tutto accompagnato dalle note della Filarmonica La Novella.

Il sindaco Giuseppe Marsaglia nel suo intevento di saluto ha sottolineato la fragilità delle democrazie mondiali e le preoccupazioni per la situazione internazionale invitando la politica a fare di più e meglio per arginare questa pericolosa deriva e la dissaffezione dei cittadini alla vita politica e ha rivelato poi il suo cattivo rapporto con la stampa locale e l'attuale modo di fornire l'informazione al pubblico. Una vera e propria "lezione" di deontologia professionale  che parte dall'assunto «che la notizia va data, ma quella vera e verificata perchè la gente possa capire quanto accade davvero».

Le domande che sorgono spontanee sono però, «da quale punto di vista?» , «esiste una verità totalmente oggettiva?» e ancora  non è forse "vero" che «chi governa vuole forse far passare i fatti o la tanta decantata verità a senso unico senza una mediazione critica e magari perchè no, anche costruttiva che è quella del giornalista, che proprio questo ruolo riveste, ossia quello di mediazione tra politica e lettori?». E non dimentichiamo poi che la democrazia si basa su un pilastro fondamentale: la libertà di stampa e il primo atto delle dittature è proprio quello di chiudere la bocca alla libera informazione!

Il sindaco ha aperto un tema di dibattito importante cui dovrebbe far seguito un confronto pubblico cui possano partecipare anche i giornalisti per poter arrivare insieme ad un percorso, perchè no, condiviso di quella "verità" dei fatti che lei invoca. Ci pensi signor sindaco: noi ci siamo.

E' seguita poi l'orazione ufficiale (più che altro una lezione di storia) della vicepresidente dell'Anpi provinciale, Marta Rabacchi e infine i ragazzi del CCRR hanno letto i loro pensieri, mentre nel pomeriggio, in Sala Cervi, in occasione della Giornata della Memoria appena trascorsa è stato propiettato il docu-film "La valigia della vergogna".

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