Scarpette e fiocchi rossi hanno colorato la mattinata di domenica 23 novembre nel Parco La Mandria, trasformato in un grande palcoscenico di solidarietà in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. L’iniziativa, promossa dall’associazione Di Vieto di Noia guidata dalla presidente Marilena Cuna, si è svolta con il patrocinio della Città metropolitana di Torino e dell’Ente di gestione delle aree protette dei Parchi Reali della Regione Piemonte.
Una marcia di 5 km per dire “Stop alla violenza sulle donne”
Circa 5 chilometri di cammino, donne e uomini insieme, uniti da un unico messaggio: “Stop alla violenza contro le donne”. Una partecipazione intensa e spontanea, nata con l’obiettivo di sensibilizzare la comunità e rafforzare il contrasto alla violenza di genere, un fenomeno purtroppo ancora radicato nel quotidiano.
Durante la mattinata è stata lanciata l’iniziativa “Mi riguarda”, un progetto che invita ogni donna a rispondere in forma anonima a un questionario – accessibile tramite QR code – sulle violenze subite.
«L’invito è quello di denunciare sempre. Unitevi al nostro gruppo 'L’otto per le donne'» ha dichiarato Rossana Schillaci, consigliera con delega alle Pari Opportunità della Città metropolitana e consigliera comunale della Reale (Pd).
I volontari e le associazioni: una rete contro la violenza
Alla marcia hanno preso parte anche la consigliera Maria Chiara Catania, la giornalista Carla Pirlo Mander, l’Anpi, diverse realtà associative come l’Asd Nordic Walking e Il Piccolo Cigno, oltre ai volontari del Telefono Rosa e ai volontari del 112, che hanno contribuito all’organizzazione dell’evento.
«Questa è la quarta edizione e ogni anno rinnoviamo il nostro impegno: nessuna donna deve sentirsi sola. Chiamare il Telefono Rosa può essere il primo passo per uscire dalla violenza» ha aggiunto Schillaci.
Il Telefono Rosa, presente in tutta Italia e attivo anche in Piemonte, è da anni un punto di riferimento per le donne vittime di abusi. Le volontarie dell’associazione, presenti per tutta la mattinata, hanno illustrato i percorsi di supporto disponibili e ricordato ai partecipanti l’importanza di non voltarsi mai dall’altra parte: essere testimoni di una violenza significa avere il dovere morale di aiutare e incoraggiare la vittima a denunciare.
