Mar, 10 Dic, 2024

Quando il presepe racconta con amore e fede la storia di un uomo, della sua gente e del suo territorio

Quando il presepe racconta con amore e fede la storia di un uomo, della sua gente e del suo territorio

Luigi Leone, l'ex finanziere, che nel suo giardino, a La Cassa, rievoca la sua terra: la Puglia

Esistono molti modi di raccontare la propria storia.

Come scrivere un libro oppure ricostruire intimamente gli ambienti in cui sei nato e vissuto, per cercare di tramandare ai posteri un pezzo di una esistenza mai semplice e scontata, tipica di tanti italiani che hanno dovuto inseguire con fatica e tenacia le poche opportunità che la vita stessa poteva proporre in un determinato periodo storico che ha interessato l’Italia, in particolar modo quello a cavallo degli anni '60 del Novecento, dove le campagne di tutta la penisola si svuotavano a favore delle grandi città, dove il boom economico proponeva sistemi di vita migliori per molte persone, favorendo ondate migratorie sollecitate da un sempre più nascente progresso economico.

luigi leone

E’ in parte la storia anche di Luigi Leone, classe 1958, nato a Torremaggiore in provincia di Foggia, costretto ad interrompere più volte gli studi iniziati con la scuola elementare nel luogo natio. Raggiunse la licenza media a Portofferraio, centrando il traguardo del diploma in ragioneria IGEA a Torino.

Alternò la sua giovinezza tra scuola e mille lavori, finchè all’età di 20 anni iniziò la sua carriera militare, prima come Allievo Aviere VAM, successivamente a partire dal 1 aprile 1978 nella Guardia di Finanza come finanziere. Una carriera dove le responsabilità personali si sono coniugate in modo perfetto ai principi morali della persona, tanto da ricoprire incarichi molto delicati, come appartenente al SIP, Sezione Indagini Preventive nella Dia.,dove svolgeva autonomamente indagini su segnalazioni di operazioni sospette demandate sia dalla locale DDA, Direzione Distrettuale Antimafia, che dalla Banca d’Italia.

Termina la sua carriera nel 2010 ed oggi è un tranquillo pensionato che da tempo ha scelto il comune di La Cassa, in provincia di Torino, per godersi una meritata pensione. Un luogo tranquillo a metà strada tra la quiete delle vallate alpine e il frenetico capoluogo sabaudo, in compagnia della amata moglie Marina e di una tenera cagnolina che simpaticamente assomiglia ad un batuffolo di lana, di nome Hope.

presepe luigi leone la cassa 2

Quando molti anni fa ho conosciuto Luigi, mi ha impressionato fin da subito la sua genuinità ed il modo sobrio di porsi di fronte al prossimo, apprezzando istantaneamente il suo forte legame con le radici di quelle terre contadine del sud ove egli era nato e che gli sono rimaste nel cuore, mai intaccate nella sua purezza, perchè quando parla di vite vissute, di amici e di circostanze, lo fa come stesse percorrendo una strada, dove immancabilmente l’imprevisto è dietro l’angolo vestito da destino, ma non per questo l’uomo si arrende al fato, ma lo combatte ed alla fine lo conquista.

Lo ha descritto molto bene nel suo libro uscito da poco, dal titolo “Costretto a crescere”, in cui racconta i suoi primi 20 anni di vita, quasi un testamento spirituale, di chi come tanti italiani come lui, hanno affrontato con coraggio la roulette della vita, vincendo la sfida.

libro luigi leone

Quello che però non è scritto nel libro, Luigi ogni anno lo racconta in un modo del tutto speciale. E' il pensiero di un uomo che apre l’animo agli antichi ricordi di infanzia e lo fa in un modo splendido e spettacolare, quanto commovente: trasformare il suo giardino in un grande presepe, dove tutto ricorda la sua gente, quel piccolo mondo antico che, in particolare nelle regioni agricole del Sud, è stato vissuto per secoli, immutato e cristallizzato nel tempo, fino a quando l’agognata ma per certi motivi, distruttiva modernità, si è portata via usanze e costumi, tradizioni e quotidianità che raccontavano silenti l’umiltà e la storia di un intero popolo.

Nel suo personale presepe, anche se Luigi nasce in un contesto cittadino lontano dalle difficoltà economiche della campagna, presenta la sua gente e gli antichi mestieri dei luoghi agricoli, con gli occhi di un bambino di allora, come il frantoio meccanico che macina olive vanto ed orgoglio della Puglia, le donne con gli orci di terra rossa in terracotta sulle spalle, il mulino che lavora le antiche farine autoctone di frumenti ormai scomparsi, i fornai dove dalla vivida fiamma pare comparire il profumo del pane di Altamura, i pozzi scavati nel bianco tufo dove la fresca acqua dava sollievo ai lavoratori nei campi.

Ci sono molte costruzioni con le volte che ricordano i trulli di Alberobello, l’antico maniero con le torri quadrate, ad indicare le origini Sveve degli imperatori di quelle lontane contrade,una moltitudine di statuine ed oggetti, ma sopra ogni cosa, l’amata campagna, quella terra mai avara di frutti, la dolcezza del territorio che contrasta con le immani fatiche del duro lavoro nei campi, sogno e disperazione di intere generazioni che hanno rivoltato le sue zolle bagnandole di sudore e lacrime.

presepe luigi leone la cassa 3

Ecco come si può raccontare un mondo attraverso una profonda fede, come trasformare la nascita di Gesù  Bambino in un momento di riflessione che attraversa l’animo di chi si rivede in quel mondo scomparso ma sempre presente nei cuori dei giusti.

Nel grande giardino\presepe di Luigi, viene espressa l’esistenza di molte persone che hanno conservato i principi morali in un momento storico, come quello attuale dove, spesso e volentieri, la banalità e la leggerezza comportamentale, la fanno da padrona, dove il rito della fede appare abbracciarsi alle persone semplici in un atto di amore e di rispetto, dove nulla è scontato nella stessa misura in cui tutto è certo. Dove ognuno ha un compito da assolvere in modo preciso ed ordinato, come i personaggi in gesso e resina che impreziosiscono il tutto.

Ogni bambino dovrebbe sedersi al bordo di questo atto di amore rappresentato dal presepe di Luigi, ammirarlo in silenzio, leggere la storia attraverso l’immagine del paesaggio e pregare che tutto ciò, un giorno, possa ritornare, magari anche solo per un istante, con il solo scopo di farci ricordare da dove veniamo. Nella speranza che questo ci possa indicare la retta via da seguire per poter costruire un mondo migliore.

Ecco come si può riscoprire la storia delle genti attraverso un atto di fede di una sola persona.
Buon Natale a tutti!

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