A scuola l'orto aeroponico per educare i cittadini del futuro con il progetto di Agricooltur®
Agricoltura 4.0 tra i banchi di scuola. È il progetto EDU FARM Agricooltur®, la startup, che ha progettato e brevettato un sistema di agricoltura aeroponica efficiente ed innovativo per l'istituto alberghiero "Bobbio" di Carignano (TO), tra i primi in Italia ad inserire i suoi studenti in questa importante iniziativa su scala nazionale, in linea con l’Agenda 2030, che può supportare i docenti nell’importante compito di formare i cittadini del futuro, quelli che si avvicineranno alle realtà produttive in maniera consapevole e rispettosa, coloro che conosceranno a fondo la natura, l’ambiente e le sue risorse e che quindi sapranno rispettarla e difenderla.
«Qualunque scuola frequentino – dichiara Alessandro Boniforte di Agricooltur® - è importante far capire ai ragazzi che il mondo dell’agricoltura, così fondamentale per ognuno di noi, è in fase di trasformazione; far conoscere l’agricoltura aeroponica, che permette alle piante di svilupparsi fuori dal terreno e di crescere in ambiente controllato con un consistente risparmio idrico rispetto alle altre tecniche, significa offrire strumenti preziosi per comprendere e rispettare il mondo che verrà».
All’interno dell’Istituto è stata realizzata una serra aeroponica (sistema Aerosmat) per la coltivazione di micro - ortaggi e piante aromatiche.
«In questo modo – dichiarano i docenti - si è voluto avvicinare gli studenti a tecnologie innovative che hanno un approccio più sostenibile e rivolto a creare nuovi modelli di consumo, al fine di aumentare in loro la consapevolezza che questi sistemi forniscono alimenti più salutari, più freschi e più buoni. Inoltre, si dà loro la possibilità di sperimentare direttamente in cucina i vantaggi del loro utilizzo».
La serra ha fornito agli studenti anche l’occasione di far conoscere i cicli di crescita delle piante e i loro fabbisogni in termini di luce, acqua e nutrienti, aspetti di particolare interesse per gli studenti del Liceo Scientifico opzione Scienze applicate, che hanno l’opportunità di studiare direttamente fenomeni quale la fotosintesi clorofilliana e di testare le variabili che la condizionano, rilevando i dati mediante la strumentazione di laboratorio.
«Sicuramente tra tutti gli aspetti didattici che la “Serra” ci ha fornito non possiamo non citare l’inclusività - proseguono gli insegnanti -. La cura delle piante è affidata, infatti, sia agli alunni con bisogni educativi speciali, sia gli alunni che possiedono competenze diverse, che possono essere utili per la realizzazione di un progetto comune, consentendo loro di partecipare e di acquisire nuove esperienze. La “Serra” è diventata un momento ricreativo e di socialità, in cui i ragazzi sperimentano la collaborazione e la cooperazione prendendosi cura quotidianamente delle piante e preoccupandosi della “salute” delle stesse».
Importanti sono gli obiettivi del progetto «stimolare la responsabilità sociale, sviluppando la conoscenza e il rispetto per l’ambiente, - concludono - accrescere l'autostima, promuovere la collaborazione e l'interazione sociale tra pari, migliorare la coordinazione e l'esecuzione di atti motori finalizzati. Questo spazio è molto apprezzato dai ragazzi, che con grande soddisfazione vedono di giorno in giorno crescere i frutti del loro lavoro».
E la testimonianza da quanto affermato dai docenti arriva proprio da loro, dai ragazzi che raccontano «per noi la serra è un luogo in cui possiamo stare tutti insieme e ci divertiamo a prenderci cura delle piante, che abbiamo imparato a riconoscere. Adesso sappiamo distinguere il micro - porro dalla senape. Abbiamo capito che la pianta per nutrirsi ha bisogno di luce, di aria e di acqua. Ci è piaciuta così tanto che abbiamo iniziato a regalare dei semi alle persone alle quali vogliamo bene: è bello veder nascere e crescere una pianta».



