Dom, 27 Apr, 2025

Venaria omaggia Teresa Seita, staffetta partigiana, simbolo del coraggio silenzioso di tante donne nella Resistenza, e le intitola un giardino

Venaria omaggia Teresa Seita, staffetta partigiana, simbolo del coraggio silenzioso di tante donne nella Resistenza, e le intitola un giardino

C’è ancora il numero 22 sul portone di via Trucchi, a Venaria Reale. È lì che Andrea Mensa e Teresa Seita scelsero di vivere insieme. Della loro storia d’amore si conosce poco, ma è noto il coraggio che entrambi dimostrarono nella lotta di liberazione antifascista nelle Valli di Lanzo.

A pochi passi da quella casa, la via che conduce alla Reggia porta già il nome di Andrea, noto tra i compagni di brigata con il soprannome di “Mirto”. Presto, anche Teresa Seita avrà un luogo che ne custodirà la memoria: il giardino tra piazza Don Alberione e via Mensa sarà intitolato a lei. La decisione è frutto della collaborazione tra l’Amministrazione, l’ANPI Venaria e la commissione toponomastica.

Nata a Barbania nel 1906, Teresa si trasferì a Venaria in cerca di lavoro, trovandolo come operaia all’Ovr torinese Pitti. L’incontro con Andrea Mensa, giovane partigiano, la spinse ad abbracciare la causa antifascista: si iscrisse al PCI e diventò staffetta partigiana. Portava volantini nelle fabbriche, anche nella zona di Lucento, viaggiando in treno, in bicicletta o a piedi. Consegnava aiuti alle famiglie in difficoltà, lettere e corrispondenze, rischiando ogni volta la vita.

Il 12 dicembre 1944, i due furono arrestati nella loro abitazione dalle truppe nazifasciste. Rinchiusi nel carcere di Ciriè, Teresa fu subito torturata e violentata dalle camicie nere, senza mai rivelare i nomi dei suoi compagni. Andrea, nella sua ultima lettera, scrisse: «Interessatevi di Teresa, che è impazzita. Ha fatto tutto quello che poteva».

Mentre Andrea fu fucilato a Caselle, Teresa venne salvata in extremis grazie all’intervento del primario professor Cioccato, che riuscì a farla trasferire nel manicomio di corso Giulio Cesare a Torino. Sopravvisse alla guerra, seppur segnata nel corpo e nello spirito, e visse fino al 1984.

La sua storia è stata raccontata in diverse pubblicazioni, tra cui “Con nomi giovani” di Teresa Moriondo, “Venaria in tempo di guerra” di Franco Manetta, e “Andrea Mensa. Il compagno Mirto” di Maria Savino e Fabio Scibetta.

La cerimonia di intitolazione si terrà domani, venerdì 11 aprile alle 10.30, con la partecipazione del sindaco Fabio Giulivi, del sindaco di Barbania Giuseppe Drovetti, del presidente dell’ANPI Venaria Carlo Iandolino e del presidente provinciale Nino Boeti.

In serata, alle 21 presso la sede ANPI di via Cavallo, è in programma lo spettacolo teatrale “Ad un muro da me: mi sembra di sentire il tuo respiro. Magari sei nella cella accanto, forse puoi sentirmi” a cura della compagnia I Retroscena. Seguirà la proiezione di un video di testimonianze raccolte da Riccardo Ritiri, e l’esposizione delle tavole illustrate dell’autore Marco D’Autillia.

Un’intera giornata dedicata a Teresa Seita, figura simbolo del coraggio silenzioso di tante donne nella Resistenza.

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