Lun, 29 Apr, 2024

Vaccinazione antitetanica, antidifterica, antipertosse: l’importanza del richiamo ogni 10 anni

Vaccinazione antitetanica, antidifterica, antipertosse: l’importanza del richiamo ogni 10 anni

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Il tetano è una grave malattia batterica, causata dal Clostridium tetani che si trova sotto forma di spore nel suolo, nella polvere, nelle feci di animali e umani, e sulla superficie di oggetti arrugginiti. Non è una malattia contagiosa, pertanto le vie di ingresso più comuni delle spore batteriche nel nostro corpo sono le ferite, anche banali, e quelle profonde provocate da chiodi, aghi o spine. In assenza di ossigeno, i batteri si moltiplicano producendo la tossina tetanica, che, una volta entrata nell’organismo, può raggiungere il sistema nervoso attraverso il sangue e il sistema linfatico, interferendo con i neurotrasmettitori che regolano la contrazione muscolare.

Il numero dei casi in Italia è drasticamente diminuito con l'introduzione della vaccinazione, ma per chi non effettua il richiamo da più di 10 anni, il rischio aumenta: nel 2014 in Italia sono stati segnalati 594 casi di tetano mentre la media annua di decessi a causa del tetano è di 21 casi con una netta prevalenza di decessi tra la popolazione femminile (dati EpiCentro).

Anche la Difterite è una malattia batterica grave (mortale nel 5-10% dei casi, anche in presenza di terapia) trasmessa principalmente per via aerea. La difterite è dovuta all'azione di una tossina che può agire sul tessuto cardiaco, sui reni, sul fegato, sul sistema nervoso, causando danni anche permanenti. L'efficacia della vaccinazione antidifterica è testimoniata dalla scomparsa della malattia nei Paesi in cui sono stati attuati programmi vaccinali. In Italia, negli ultimi anni sono stati segnalati casi di difterite sia respiratoria che cutanea.

La Pertosse è una malattia batterica che può presentare quadri di gravità variabile a seconda dell'età: sono caratteristici gli accessi di tosse convulsiva, cui segue un periodo di assenza di respiro (apnea) più o meno prolungato e vomito. Nei bambini molto piccoli sono relativamente frequenti le complicazioni a carico del sistema nervoso (encefalopatia), con possibili danni permanenti, sia a causa della scarsa ossigenazione del sangue durante gli accessi di tosse, sia per l'azione diretta di una tossina prodotta dal batterio della pertosse. Altre possibili complicazioni sono laringiti, broncopolmoniti, convulsioni.

In Italia la pertosse si presenta storicamente con cicli epidemici ogni 3-5 anni. L’introduzione del vaccino ha diminuito i tassi di incidenza. Oggi spesso è sottostimata negli adolescenti e nei giovani adulti, non vaccinati, a causa del quadro clinico atipico che si presenta in questi soggetti e dello scarso ricorso alla conferma di laboratorio. Pertanto il reale impatto della pertosse nella popolazione è difficilmente valutabile e scarsamente percepito dalla popolazione e dagli operatori sanitari. Nel 2018, ci sono stati in Europa 35.627 casi di pertosse segnalati.

Per tutti questi motivi è importante mantenere elevati livelli di copertura vaccinale nei bambini ed effettuare i richiami previsti dal calendario vaccinale.

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