Mer, 4 Giu, 2025

“Donne che cambiano lo sport”: al Salone del Libro il talk UISP celebra diritti, leadership e cambiamento culturale al femminile

“Donne che cambiano lo sport”: al Salone del Libro il talk UISP celebra diritti, leadership e cambiamento culturale al femminile

Nella suggestiva cornice del Salone del Libro, la Sala Olimpica si è trasformata in un’arena di parole, idee e visioni al femminile. UISP – Unione Italiana Sport per Tutti  ha dato vita al talk “Donne che cambiano lo sport”, un evento che ha intrecciato sport, diritti e attivismo in un racconto corale di emancipazione e resistenza.

Il titolo dell’incontro, “Diverse storie, un unico e potente obiettivo”, ha sintetizzato lo spirito dell’iniziativa: raccogliere esperienze differenti ma accomunate dal desiderio di usare lo sport come leva di cambiamento culturale e sociale, superando stereotipi di genere e barriere strutturali.

Ad aprire l’incontro è stata Nasim Esqui, formatrice UISP ed ex kickboxer e climber iraniana, che ha trasformato la sua storia personale in testimonianza globale: «In Iran, la montagna era la mia libertà. Ora ogni mia scalata è un atto politico: parlo per chi non può. ‘Woman Life Freedom’ non è solo uno slogan, è la mia direzione».

Sul palco anche Deniz Ali Asghari Kivage, avvocatessa e attivista di “Torino Città per le Donne”, che ha ribadito l’urgenza di una presenza femminile nei luoghi decisionali dello sport: «Chi subisce discriminazione è l’unico a comprenderne fino in fondo la gravità. La nostra voce deve contare, anche al vertice» ha ricordato, tra i suoi impegni, la nascita della Libera Scuola Masha Amini, simbolo di memoria e resistenza.

La parola è poi passata a Cristina Mosso, docente di Psicologia all’Università di Torino, che ha portato il peso dei dati: «Il gender gap nello sport si riduce lentamente. Ma se guardiamo ai ruoli di potere, il distacco è ancora abissale: in Italia solo il 27% delle posizioni apicali è occupato da donne, contro il 51% della Svezia. La disparità è sistemica»

A ribadire l’impegno di UISP sul tema è intervenuta Paola Voltolina, responsabile per le Politiche di Genere, sottolineando la distanza ancora da colmare rispetto alla Carta europea dei diritti delle donne nello sport, documento fondamentale ma spesso disatteso nella pratica.

Patrizia Alfano, vicepresidente UISP Piemonte APS, ha ricordato le battaglie storiche dell’associazione: «Dal 1985 con la Carta, al 2000 con la nascita di Assist, abbiamo costruito un fronte per i diritti delle donne nello sport. Oggi guardiamo allo sport come esperienza quotidiana di autonomia, non solo come prestazione atletica. Vogliamo affermare una visione che ci appartiene come donne e trovare, o creare, gli spazi per viverla».

Il talk ha rappresentato non solo un momento di riflessione ma anche un manifesto d’intenti: UISP continua a investire in formazione, ricerca e progetti che pongono le donne al centro come protagoniste del cambiamento.

In un mondo sportivo ancora troppo maschile nelle sue dinamiche di potere, eventi come questo fanno luce su una realtà in trasformazione. Lo sport, come è emerso con forza, è cultura, è diritto, è linguaggio universale di libertà. E le donne, oggi più che mai, ne sono le artefici.

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