La crisi colpisce anche l’Intelligenza Artificiale a Torino. La multinazionale Cerence, leader nello sviluppo di assistenti vocali per auto come Ferrari, Alfa Romeo, Maserati e Stellantis, ha annunciato 53 licenziamenti nel proprio centro di ricerca piemontese.
Ingegneri, matematici e linguisti hanno appreso la notizia in una call aziendale. Il 17 ottobre la procedura è approdata in Regione Piemonte, dove sindacati e lavoratori hanno chiesto di fermare i licenziamenti e attivare la cassa integrazione per salvare competenze e posti di lavoro altamente qualificati.
Intanto, i lavoratori Cerence di Torino hanno manifestato sotto il palazzo della Regione, sostenuti dai sindacati che chiedono la ricollocazione del personale in altre aziende del settore tech e la protesta è arrivata fino a Roma, dove il Partito Democratico ha presentato un’interrogazione parlamentare ai ministri Urso e Calderone, chiedendo un intervento immediato del governo.
«Ci parlano di un Piemonte hub dell’AI, ma aziende come Cerence lasciano il territorio - denunciano le consigliere regionale di AVS, Valentina Cera e Alice Ravinale. - Non è la transizione all’elettrico, ma scelte industriali sbagliate che stanno svuotando Torino della sua industria».
Il caso Cerence conferma la crisi dell’automotive in Piemonte e la necessità di un piano industriale per salvare l’innovazione e l’occupazione.
Torino, storica città dell’auto, rischia di perdere anche il treno dell’Intelligenza Artificiale.

