Mar, 29 Apr, 2025

Piante che non odiano l'inverno, la Camelia Sasanqua: bellezza e colore nel giardino addormentato da ottobre a febbraio

Piante che non odiano l'inverno, la Camelia Sasanqua: bellezza e colore nel giardino addormentato da ottobre a febbraio

Si sta diffondendo sempre di più grazie ad alcune sue caratteristiche peculiari. Innanzitutto si è dimostrata più tollerante per quanto riguarda terreno e clima; a questo aggiungiamo la profumata e prolungata fioritura, da ottobre a febbraio, periodo in cui giardini e terrazzi sono per lo più spogli.

La Camelia sasanqua appartiene alla famiglia delle Theaceae ed è originaria del Giappone e della Cina. Appartiene alla categoria di piante sempreverdi, raggiunge dimensioni massime di circa 3/5 metri di altezza, presenta piccole foglie dal colore verde. Le infiorescenze si presentano nella stagione autunnale e invernale, da novembre sino a marzo e, la loro forma varia secondo la forma e tipologia degli stessi fiori. Proprio per questo si possono trovare arbusti a fiore singolo, a peonia, ad anemone, semidoppi, doppi irregolari e formali. La vita di queste piante è molto lunga e durante questa, si nota l’alternanza tra periodi di ricca fioritura e periodi di poche infiorescenze. La moltiplicazione della pianta deve avvenire verso la fine dell’estate fino a fine inverno, mediante talea o gemme fogliari. 

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La camelia sasanqua è originaria del Giappone meridionale, in particolare dell’isola di Kiushu. Con tutta probabilità giunse in Occidente a metà del 1700, anche se la prima fonte certa fa riferimento al 1789, quando fu introdotta in Inghilterra da Charles Maries. In Italia arrivarono però molto più tardi ad opera proprio di alcuni nobili britannici che acquistarono dei palazzi sulle sponde dei grandi laghi nelle regioni settentrionali. Il clima, la qualità del terreno e dell’acqua erano infatti favorevoli a questa coltivazione, al punto che ancora oggi possiamo trovarvi collezioni quali quelle dei giardini di Villa Taranto, sul Lago Maggiore.

È caratterizzata da rami più sottili rispetto alla japonica e con un portamento leggermente decombente. Ad osservarli da vicino si nota che sono coperti di una leggera peluria, rossastra e ispida. Le foglie sono coriacee e opache, allungate e con margine seghettato. I fiori, nella specie, hanno diametro di 5-7 cm e con petali bianchi, rossi o rosa. Il fiore è generalmente più aperto, singolo o al massimo doppio. Si distinguono varietà a fioritura precoce, media e tardiva.

La Camelia privilegia terreni non troppo calcarei e quindi, con un ph non troppo acido, ricco di sostanze organiche, ben drenato, morbido e molto fresco. Per quanto riguarda la temperatura, la Camelia resiste anche alle basse temperature ma, non sopportano il forte vento e la neve sulle foglie che può provocare delle bruciature.

La crescita e il normale sviluppo della pianta possono essere frenati da mancanze di sali, da parassiti e da alcuni agenti climatici. Se si nota un ingiallimento delle nervature delle foglie (clorosi ferrica), significa che si stanno innaffiando le piante con dell’acqua calcarea. Come affermato in precedenza, la Camelia sasanqua non sopporta la neve e le gelate. Esse causano bruciature e danneggiano le gemme, i fiori e le foglie. I parassiti dai quali viene attaccata e, che sono visibili a occhio nudo, sono: la cocciniglia e le afidi. La loro presenza è evidenziata da macchie scure nella zona del fogliame e, se non vengono eliminate subito, assumono una consistenza appiccicosa.

Gli afidi si eliminano lavando la pianta e trattandola con insetticidi specifici mentre, la cocciniglia si toglie manualmente, utilizzando un batuffolo di cotone imbevuto in alcool e poi, si termina con il lavaggio della pianta, in modo tale da eliminare l’alcool. Se coltivate nel migliore dei modi raramente vengono attaccate da fitofagi. Il più comune è l’oziorrinco, da combattere con geodisinfestanti specifici. Abbastanza presente è anche la cocciniglia, specialmente quella a scudetto.

Tollera, anzi vuole, una esposizione molto luminosa e anche un posizionamento con diverse ore di luce diretta è apprezzato. Chiaramente dovremo tenere presente la nostra collocazione geografica. Al Nord e in altura il sole mattutino, anche estivo, raramente causa scottature o disidratazione; al Sud può invece danneggiarla molto ed è bene quindi scegliere posizioni sempre luminose, ma più riparate.
Le camelie sono abbastanza rustiche (circa -12°), specialmente se in piena terra. Non è raro però, specialmente nei primi anni e negli esemplari in vaso, che gelo prolungato possa causare cascola fogliare e aborto dei fiori. Stessi effetti possono essere legati ad episodi ventosi singoli o ripetuti. Specialmente al Nord, quindi, è consigliato scegliere collocazioni riparate da un muro ben esposto, soprattutto la mattina, e che aiuti ad affievolire gli effetti nefasti dell’inverno.

E' un arbusto che darà grandi soddisfazioni in un periodo in cui il giardino è praticamente addormentato, fioriture prolungate ed abbondanti, da adesso a Natale, bellissimo anche quando è ancora in boccio, un protagonista assoluto!

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schedina vormola

 

 

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