Mer, 20 Ago, 2025

Dossi stradali sotto accusa: interrogazioni ignorate, documenti fantasma e sicurezza dei cittadini lasciata nel silenzio

Dossi stradali sotto accusa: interrogazioni ignorate, documenti fantasma e sicurezza dei cittadini lasciata nel silenzio

Domande inevase, documenti che spariscono nel nulla e un’Amministrazione che sceglie il silenzio. È questa la fotografia che il gruppo consiliare Uniti per Cambiare Borgaro restituisce dopo mesi di richieste rimaste senza risposta sui dossi stradali cittadini.

Il 5 maggio i consiglieri hanno presentato un’interrogazione all’assessore ai Lavori Pubblici, Fabrizio Chiancone, e al comandante della Polizia Municipale, Roberto Mattiello. L’obiettivo era uno solo: sapere se i dossi rifatti di recente rispettassero le norme, se fossero state effettuate verifiche tecniche e se fossero previsti interventi di adeguamento.

Tre domande semplici, ma a oggi - nonostante due solleciti ufficiali, l’11 giugno e il 13 luglio – nessuna risposta è arrivata.

Un silenzio che il gruppo definisce «inaccettabile e preoccupante», perché non riguarda un dettaglio tecnico, ma la sicurezza di chi ogni giorno percorre quelle strade. Senza verifiche e senza documenti, i cittadini non sanno se i dossi rispettano le norme previste dal Codice della Strada, norme nate per tutelare non solo i pedoni, ma anche l’integrità dei veicoli.

Stanchi dell’attesa, i consiglieri hanno formalmente intimato l’Amministrazione a motivare il mancato riscontro e hanno presentato richiesta di accesso agli atti: «Per vedere autorizzazioni, disegni tecnici, relazioni di conformità, schede di collaudo e valutazioni sull’impatto viabilistico. Tutto ciò che dovrebbe essere già trasparente e disponibile». 

Il giudizio del gruppo formato da Elisa Cibrario Romanin, Luigi Spinelli e Mattia Stievano, è durissimo: «Il silenzio dell’Amministrazione lascia spazio a due interpretazioni: o non si vuole rispondere, oppure non si è in grado di farlo. In entrambi i casi, è grave».

La partita, insomma, non è più solo tecnica ma politica. Perché – ricordano i consiglieri – «la sicurezza stradale non è un vezzo né un ostacolo burocratico, ma una responsabilità che pesa su chi governa». Uniti per Cambiare Borgaro promette di non mollare: «Continueranno a chiedere trasparenza e documentazione. Perché dietro un dosso non a norma non c’è solo un errore amministrativo: c’è un rischio concreto per i cittadini».

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