Dom, 13 Ott, 2024

La crisi morde sempre più e le famiglie in difficoltà aumentano. La risposta della Caritas con l'emporio solidale

La crisi morde sempre più e le famiglie in difficoltà aumentano. La risposta della Caritas con l'emporio solidale

Caselle non è solo la città dello scalo aeroportuale intitolato a Sandro Pertini. Anche se spesso il suo nome è associato a eventi collegati direttamente o indirettamente alla cronaca dello scalo subalpino, come l’ultimo, in ordine di tempo, che ha visto la tragica scomparsa, lo scorso settembre, della piccola Laura Origliasso, durante una esercitazione della pattuglia acrobatica delle Frecce tricolori.

Caselle è anche molto altro. E’ il borgo di campagna che ha fatto da sfondo, nell’ottocento, alla figura di don Bosco ed al nascente movimento salesiano. Il sacerdote torinese fu spesso ospite nella cascina casellese del Barone Bianco di Barbania. E nella piccola Cappella di Sant’Anna, don Bosco celebrò più volte la messa. Il suo primo successore: don Michele Rua, verrà ordinato sacerdote proprio in questo luogo. Indubbiamente, in questa terra caratterizzata dalla plurisecolare presenza di contadini ed allevatori, che solo in parte hanno ceduto il passo ad un terziario avanzato, si respira ancora un’aria di concretezza, tipicamente subalpina, che è andata ad ancorarsi allo spirito salesiano.

bontà gerlandoGerlando Bontà

«Qui le persone sentono ancora di vivere in una piccola realtà urbana, nonostante sia alle porte di Torino ed il suo cielo è costantemente solcato dal passaggio degli aerei – spiega l’assessore Gerlando Bontà che, oltre alle Politiche socio-assistenziali, ha la delega alla Casa ed alle Pari Opportunità – quindi anche nei problemi, si bada molto alla concretezza, ed alle relative modalità di risposta».

La crisi si è abbattuta anche nelle famiglie casellesi. Il vertiginoso aumento dei tassi di interesse bancari, in taluni casi ha portato a lasciare la propria abitazione, per l’impossibilità di pagare le rate del mutuo.

«E’ la domanda di alloggi ad affitti calmierati – continua l’assessore – la maggiore richiesta che ci perviene in Comune dai nostri cittadini. Siamo riusciti a recuperare ed assegnare alcuni alloggi di edilizia solidale. E continuiamo la ricognizione per individuare a Caselle, quelli vuoti dell’edilizia popolare, o in condizioni fatiscenti, per avviarne il recupero e l’assegnazione. Come Amministrazione abbiamo anche erogato fondi a favore della morosità incolpevole, e sempre come Comune aderiamo al Fondo nazionale per il sostegno alla locazione. Riteniamo garantire un tetto per tutti, sia la priorità, come anche quello di offrire alloggi temporanei, per quei nuclei con la presenza di minori e diversamente abili».

Lo scorso anno, fra progetti ed attività di sostegno, il Comune ha erogato oltre 16mila euro. Cifra che in parte è servita per i bonus della luce e del gas. Tra i fondi pubblici sono stati erogati anche 3mila euro a favore dell’Emporio solidale gestito dalla Caritas cittadina, inaugurato nel marzo dello scorso anno. Struttura che nel corso del tempo è diventata sempre più un punto prezioso di riferimento per le famiglie in difficoltà del territorio.  L'Emporio, che ha sede in via Martiri della Libertà, offre la possibilità alle persone di prendere i prodotti - alimenti a lunga conservazione prodotti per l'igiene della casa e personale - liberamente secondo le proprie esigenze e gusti, evitando gli sprechi che una borsa della spesa preordinata potrebbe, invece, produrre.

«Un altro aspetto importante - spiega il referente Walter Leonarduzzi - è che in questo modo diamo maggior dignità alle persone. Non c'è più chi dona dall'alto e chi in basso riceve. Apriamo la bottega due volte al mese  e nell'ultimo periodo c'è stato un forte incremento di presenze. A novembre sono state 54 le famiglie che hanno usufruito dell'emporio in entrambe le aperture».

Sono all’incirca 60 le famiglie casellesi che si avvalgono dei prodotti dell’Emporio. Mentre sono una settantina le famiglie seguite dal Centro d’Ascolto Caritas. Numeri importanti che necessitano di un contributo costante e continuo.

«Abbiamo diversi volontari, il cui numero è andato ad incrementarsi con la nascita dell’Emporio – sottolinea Lenarduzzi – fondamentali poi, sono le raccolte mensili destinate alla Caritas, attraverso le offerte dei fedeli, che oscillano fra i 400-500 euro. Ma la Caritas non è solo l’Emporio – precisa il volontario – attraverso il Centro d’Ascolto diamo massima priorità ai ragazzi ed allo studio, sostenendoli. L’unico modo, a nostro giudizio, di farli emergere da una atavica condizione di povertà, che spesso coinvolge le generazioni famigliari: attraverso lo studio e la formazione cerchiamo di spezzare queste condizioni».

Ma Caritas a Caselle vuole anche dire avere la possibilità di ritirare un elettrodomestico, un mobilio, se se ne ha la necessità, o anche solo un paio di pantaloni: con un whatsApp si precisa la taglia, e viene comunicato quando poter passare a ritirare.

Certo il problema pressante è la domanda di lavoro. Ma questa Caritas, come altre non è ancora attrezzata per certe richieste «li indirizziamo alla Caritas di Borgaro – specifica Leonarduzzi – dove, chi lo richiede, impara a stilare una domanda di lavoro, o come sostenere un colloquio».

All'emporio possono avere accesso tutte le famiglie residenti a Caselle con ISEE inferiore a 6.000 euro e per poterne usufruire  è sufficiente presentarsi con una copia  valido senza alcun colloquio e prendere dagli scaffali in modo autonomo, ma in quantità limitata, per ovvi motivi,  di alcune merci a costo zero per quelle offerte dalla comunità nelle diverse raccolte, mentre per le altre (quelle acquistate da Caritas) il loro prezzo è di gran lunga inferiore  al loro valore di mercato. 

«La quantità di prodotti che le persone possono prendere – ricorda Leonarduzzi - varia a seconda del numero di componenti della famiglia  con un esborso massimo di 8 euro a fronte di un costo di circa 30 e recentemente oltre agli alimenti a lunga conservazione è stato anche inserito il prodotto fresco, ossia frutta e verdura per garantire a tutti una dieta equilibrata. Riteniamo che questo progetto sia importante per la comunità casellese - conclude - ma le risorse a nostra disposizione, con l'incremento della povertà che si sta registrando in tutta Italia, ci preoccupa per il proseguo dell'niziativa. Per questo contiamo sulla generosità dei casellesi che finora non ci hanno mai deluso e speriamo che possano continuare a sostenerci».

Concretezza, pragmaticità e pensiero rivolto verso gli altri, i più deboli della società. Lo spirito salesiano, in qualche modo, continua a soffiare ancora forte su queste terre.

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