L’hanno già ribattezzata come la “Rivoluzione dei mezzi pesanti”. Caparbiamente voluta e finalmente attuata dall’assessore ai Lavori Pubblici Massimo Tornabene. Con l’appoggio di tutta l’amministrazione Grassi.
Senza tanta enfasi e retorica, è la prima volta in assoluto che una Amministrazione tenta di porre un freno ai troppi passaggi di mezzi pesanti verso le aree industriali limitrofe. E lo fa “sine ira et studio” per dirla alla Tacito. Cioè muovendosi da studi approfonditi, statistiche, dati incontrovertibili. Avrebbe potuto certamente partire dalla legittima “ira” di tanti cittadini mappanesi, stanchi ed esasperati nel vedere molte vie del centro abitato, trasformate negli anni, troppi anni, in comode e facili possibilità di accesso per i mezzi pesanti, che si “scordano” di altre arterie alternative, ormai presenti sul territorio. Ma ora con le ordinanze entrate in vigore il 1° ottobre, tutto cambia.
In realtà queste ordinanze che prevedono lo stop all’attraversamento del centro abitato da parte degli autocarri diretti alle industrie collocate nei Comuni limitrofi, hanno avuto una lunghissima e travagliata genesi, come ha ricordato lo stesso Tornabene, quando ha annunciato, durante i lavori dell’ultimo Consiglio comunale, la promulgazione delle ordinanze: «Avevamo iniziato ad interrogarci come Amministrazione, sulla delicata questione dei passaggi dei mezzi pesanti nel centro abitato, ben prima del Covid attraverso ricerche e studi dedicati alla viabilità mappanese. Dai risultati emerse quanto fosse “stressato” il tessuto urbano, dal continuo passaggio di questi mezzi pesanti. Un passaggio non più giustificato come un tempo, visto che le alternative c’erano. Così abbiamo iniziato ad interrogarci su quali soluzioni proporre. La pandemia e tutte le problematiche annesse ci hanno costretto a sospendere ogni cosa».
Poi la ripresa e finalmente una proposta concreta. «Le strade interne di Mappano sono diventate negli anni terra di nessuno per i mezzi pesanti che si dirigono nei Comuni limitrofi - ha spiegato - anche perché poco presidiate. Strade che si caratterizzano per la forte densità residenziale e per la presenza di aree pubbliche destinate all'aggregazione, in particolare di bambini e pensionati. Ora grazie alla compresenza del sistema di videosorveglianza comunale e
alle attività di controllo del Comando di Polizia Municipale – ha sottolineato ancora Tornabene - si è deciso di interdire il passaggio anche in arterie importanti come via Marconi o via Reisina, con il fine di tutelare in particolare i residenti che si muovono a piedi o in bicicletta, spesso bambini e anziani. Dunque, i mezzi superiori alle 3,5 tonnellate per andare a est: verso Caselle o Borgaro, potranno usare Via Galileo Galilei o Strada Goretta, per andare ad Ovest: Leinì, Fornacino, Settimo, avranno a disposizione Strada Fantasia».
Insomma, se non è una rivoluzione della viabilità questa, poco ci manca. Certo non tutti sono convinti dalla validità della proposta. C’è chi obietta che per far rispettare le ordinanze il controllo dovrà essere capillare. Ma su questo è già pronta la Polizia locale guidata dal comandante Paolo Bisco, in collaborazione con quella di Settimo. Altri ritengono che il vero problema resti sostanzialmente invariato: cioè il pesante traffico automobilistico che grava su strada Cuorgnè. Ma su questo l’Amministrazione non ha competenze, essendo l’arteria stradale sotto il controllo di Città metropolitana.
Naturalmente la notizia ha scatenato il panico più sui social che altro. In molti hanno inteso che il divieto valesse anche per le aziende storicamente ospitate a Mappano. Cosa assolutamente non vera. A tutte le ditte e realtà industriali presenti nel territorio comunale, sarà garantito l’accesso dei mezzi pesanti, previo accordo e permesso concordato con la Polizia locale.