Un “cuore elettrico” grande quanto una scatola, ma capace di alimentare missioni spaziali verso territori mai raggiunti. Si chiama Power Suite Curie ed è la nuova tecnologia sviluppata da Argotec, azienda torinese, con sede a San Mauro, leader nei satelliti e nei loro sottosistemi, destinata a rivoluzionare le missioni nel deep space.
Presentata allo Small Satellite Conference di Salt Lake City (10-13 agosto 2025), Curie è una PCDU – l’unità che gestisce e distribuisce l’energia a bordo dei satelliti – progettata per resistere a radiazioni estreme e operare fino a 24 milioni di chilometri dalla Terra. Il progetto è frutto di un co-engineering con l’Agenzia Spaziale Europea (ESA) e segna un passo decisivo per lo space tech internazionale.
Power Suite Curie
Il primo banco di prova sarà HENON, missione finanziata dall’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) con il supporto di ESA, Regno Unito e Finlandia, che nel 2026 partirà verso la Distant Retrograde Orbit, un’orbita tra Terra e Sole mai esplorata. L’obiettivo: studiare lo Space Weather, il “meteo” spaziale che influisce anche sulla vita sulla Terra.
Compatta, modulare e con una resistenza alle radiazioni senza precedenti, Curie garantirà energia continua per oltre un anno di viaggio e durante le osservazioni a massima esposizione solare.
Argotec, già protagonista di missioni storiche come LICIACube e ArgoMoon, detiene il primato dell’oggetto italiano più lontano nello spazio (14 milioni di km). Con Curie e HENON, l’azienda punta a superare se stessa.
«Curie è un cambio di paradigma – spiega David Avino, CEO di Argotec –. Abiliteremo missioni robotiche di nuova generazione e porteremo la ricerca scientifica oltre i limiti attuali. Il deep space è la nostra storia, e continueremo a scriverla con ESA e ASI».