Ieri, domenica 11 maggio, per Rivara è stato un giorno che resterà nella memoria collettiva: dopo cinque anni di silenzio e attese, il teatro ha riaperto le sue porte. Un evento che è andato ben oltre la semplice inaugurazione: è stata una festa iniziata con una rappresentazione sotto l'Ala comunale, un abbraccio tra passato e futuro, tra pietre antiche e nuove promesse culturali. A rendere ancora più speciale la giornata, la presenza di un artista simbolo della creatività italiana: Arturo Brachetti, trasformista, illusionista, regista e attore, che ha voluto essere presente per celebrare questo rinascimento culturale.
Al taglio del nastro hanno partecipato il sindaco Maurizio Giacoletto, l’assessore alla cultura Marisa Basolo, altri amministratori locali, l'assessore regionale Maurizio Marrone, la presidente della commissione cultura delle Ragione, Paola Antonetto e la consigliera metropolitana con delega al turismo, Sonia Cambursano, che hanno condiviso con il primo cittadino l’emozione del momento inaugurale. A riportare in vita la programmazione sarà la storica Filodrammatica rivarese, da sempre custode dell’anima teatrale del paese, diretta dal giovane Andrea Basolo.
Il teatro di Rivara non è solo un edificio, ma un frammento vivo della storia del Canavese. Le sue origini risalgono al XIX secolo, quando rappresentava un punto di riferimento per l’intrattenimento e la crescita culturale della comunità. La ristrutturazione, frutto di un impegno concreto verso la valorizzazione del patrimonio locale, ha interessato l’efficientamento energetico, la pavimentazione, la coibentazione del palco e l’ammodernamento dell’impianto elettrico. Ulteriori interventi, tra cui il rifacimento del tetto e della facciata, sono già in programma attraverso un progetto del costo di 400mila euro.
Con la riapertura, il teatro torna a vivere. Le sue mura riprendono a raccontare storie, ad accogliere emozioni, a riunire la cittadinanza attorno alla cultura. È il segno che, anche nei piccoli paesi, la bellezza può rinascere. E diventare, ancora una volta, casa.