Sab, 22 Nov, 2025

Dopo sei anni di attesa, il nuovo Piano Sociosanitario del Piemonte vede finalmente la luce. Le critiche di PD e M5S

Dopo sei anni di attesa, il nuovo Piano Sociosanitario del Piemonte vede finalmente la luce. Le critiche di PD e M5S

Il Piano socio-sanitario, annunciato da tempo e atteso con crescente impazienza, è stato reso pubblico senza un confronto preliminare in Commissione Sanità o in Consiglio Regionale. Una modalità che ha suscitato l’immediato disappunto del Partito Democratico.

«Finalmente è arrivato un documento vero e proprio, e non le solite slide o annunci - commentano Domenico Rossi, segretario regionale del PD Piemonte, e Daniele Valle, vicepresidente della IV Commissione del Consiglio regionale. - Dispiace però che sia stato consegnato ai giornali prima che alla Commissione e al Consiglio. Lo studieremo con attenzione, perché a noi interessa il futuro della sanità piemontese, più delle polemiche».

Secondo i consiglieri dem, tuttavia, le criticità emergono fin da una prima lettura: manca un cronoprogramma attuativo e operativo; non viene specificata la quantificazione delle risorse né la loro provenienza; nessun piano dettagliato per il reclutamento del personale sanitario; assente una strategia concreta per la salute mentale; l’integrazione socio-sanitaria è ancora troppo vaga nei dettagli di governance.

Non meno critici i consiglieri del Movimento 5 Stelle che attaccano la Giunta Cirio sulla sostenibilità economica dell’intero progetto. «Dopo sei anni, dover leggere il Piano sui giornali è inaccettabile. Temiamo che rimanga tutto sulla carta. Mancano impegni concreti di bilancio e non si sa dove si troveranno le centinaia di milioni necessari per attuarlo» polemizzano Sarah Disabato, Alberto Unia e Pasquale Coluccio. I pentastellati chiedono audizioni in Commissione con sindacati, ordini professionali e associazioni, e pongono l’attenzione su nodi irrisolti: dalla destinazione degli ospedali Regina Margherita e Sant’Anna, al bisogno di una riforma profonda della salute mentale, fino al problema del personale sanitario e all’aumento dei posti letto nelle RSA.

Sulla stessa linea la presidente del Gruppo regionale PD Gianna Pentenero, che sottolinea come la bozza del piano lasci spazio a troppe ambiguità: «Cirio e Riboldi hanno diffuso una bozza di 200 pagine attraverso giornali e megafoni di maggioranza. Il rischio è di creare confusione, istituendo nuovi dipartimenti e figure dirigenziali che potrebbero appesantire il sistema invece di semplificarlo. Dovevano ridurre i costi, ma sembra stiano moltiplicando le strutture decisionali».

Tra le poche convergenze, viene accolto con favore il rafforzamento della medicina territoriale, resa possibile grazie ai fondi del PNRR e all’eredità del Governo Conte. Il Movimento 5 Stelle sottolinea come questo indirizzo vada nella direzione giusta, con la nascita di oltre 100 strutture tra Case e Ospedali di Comunità.

Verso un confronto istituzionale?

Nonostante le critiche, le opposizioni riconoscono che la pubblicazione del piano rappresenta un punto di partenza importante. PD e M5S chiedono ora un confronto serio e partecipato in Commissione e in Consiglio, con il coinvolgimento di enti locali, operatori e cittadini. «Perché un Piano Sociosanitario serio – concludono Rossi e Valle – richiede un lavoro corale che vada ben oltre la durata di una legislatura».

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