Con l’arrivo dell’autunno, torna il rischio dell’influenza stagionale, una malattia respiratoria che può avere complicanze anche gravi, soprattutto nei soggetti più vulnerabili. Il 14 ottobre prende ufficialmente il via la campagna vaccinale antinfluenzale per la stagione 2025-2026 (alcune regioni anticipano o spostano leggermente la data in base alle proprie organizzazioni). È importante ricordare a tutti l'utilità di questa misura preventiva e spiegare chi ha diritto alla vaccinazione gratuita, oltre a illustrare le opportunità legate ai vaccini antinfluenzale, antipneumococco e anti-herpes zoster.
Prima di entrare nei dettagli operativi, vale la pena richiamare i principali motivi medici, epidemiologici e di sanità pubblica per cui la vaccinazione antinfluenzale (e i vaccini connessi) è fortemente raccomandata:
1. Riduzione del rischio individuale di malattia e complicanze. Il vaccino riduce la probabilità di contrarre l’influenza , e nei casi in cui l’infezione si verifichi può attenuarne gravità e durata. Ciò vale soprattutto per soggetti con malattie croniche (cardiovascolari, respiratorie, metaboliche, immunodepressione, etc.).
2. Riduzione del rischio di ricovero e mortalità. In molte stagioni influenzali, una parte dei ricoveri e dei decessi dovuti all’influenza riguarda soggetti non protetti. Vaccinarsi significa diminuire il carico sulle strutture sanitarie e salvare vite, in particolare tra gli anziani e chi è fragile.
3. Protezione indiretta (immunità di comunità). Vaccinando le fasce “a basso rischio” si contribuisce a ridurre la circolazione del virus, proteggendo indirettamente chi non può vaccinarsi (neonati molto piccoli, soggetti con controindicazioni).
4. Minore diffusione stagionale e sovrapposizione con altri virus respiratori. In una stagione con virus respiratori multipli (influenza, SARS-CoV-2, RSV, ecc.), ridurre il carico influenzale significa evitare sovraffollamento di ospedali e aggravio per il sistema sanitario.
5. Mantenimento delle capacità operative del sistema sanitario. In periodi critici, ogni riduzione di ricoveri evitabili e di complicanze è un vantaggio per la gestione delle risorse (posti letto, personale, terapie intensive).
6. Effetto preventivo sulle patologie associate. L’influenza può scatenare peggioramenti di patologie croniche (scompenso cardiaco, eventi ischemici, riacutizzazioni polmonari). Vaccinarsi significa anche prevenire queste esacerbazioni secondarie.
7. Sicurezza ed efficacia documentata. I vaccini antinfluenzali sono costantemente monitorati, aggiornati e valutati, con un bilancio favorevole rischio/beneficio consolidato in decenni di esperienza.
In sintesi: la vaccinazione antinfluenzale è un’opportunità per proteggere sé stessi e contribuire al benessere collettivo.
Chi ha diritto al vaccino gratuito (categorie prioritarie)
Secondo le indicazioni nazionali/regionali per la campagna 2025/2026 (che possono variare leggermente da Regione a Regione), hanno diritto al vaccino antinfluenzale gratuitamente:
• Persone di età pari o superiore a 60 anni
• Soggetti con patologie croniche (cardiovascolari, respiratorie, metaboliche, neurologiche, immunodepressione, malattie renali, malattie epatiche, etc.)
• Donne in gravidanza
• Bambini/e e adolescenti da 6 mesi a 17 anni
• Operatori sanitari
• Personale a rischio per l’esposizione (es. operatori sociali, assistenza, caregiver)
• Soggetti ospitati in strutture residenziali per anziani
• Cittadini allettati o con gravi difficoltà di deambulazione
L’erogazione gratuita presso il medico di famiglia è prevista per le categorie prioritarie sopra indicate, secondo le modalità organizzative locali (il medico riceverà i vaccini dalle ASL e somministrarli direttamente in studio o tramite giornate vaccinali dedicate).
Per le altre vaccinazioni citate (antipneumococco e anti-herpes zoster), alcune Regioni offrono gratuitamente queste vaccinazioni a determinate fasce di età (es. 65 anni) o a soggetti con fattori di rischio. Un esempio: in alcuni territori la vaccinazione antipneumococco coniugata e anti-herpes zoster è offerta gratuitamente alle persone nate nell’anno 1960 (cioè 65enni) o a soggetti con patologie a rischio.
Vaccini aggiuntivi utili: antipneumococco e anti-herpes zoster
Vaccino antipneumococco
Lo pneumococco (Streptococcus pneumoniae) può causare polmoniti, meningiti, sepsi, otiti. Il vaccino antipneumococco (coniugato e/o polisaccaridico) è indicato in soggetti anziani (tipicamente intorno a 65 anni) e in coloro che presentano condizioni di rischio (es. malattie polmonari croniche, cardiopatie, diabete). La somministrazione può essere combinata o co-somministrata con il vaccino antinfluenzale.
Vaccino anti-herpes zoster
L’herpes zoster (fuoco di Sant’Antonio) può causare dolore neuropatico intenso (nevralgia post-herpetica) anche di lunga durata, con impatto rilevante sulla qualità di vita. Il vaccino è generalmente raccomandato per adulti a partire da 65 anni e in soggetti immunocompromessi.
La possibilità di offrire queste vaccinazioni insieme a quella antinfluenzale rappresenta un’opportunità di prevenzione integrata.
L’andamento dell’influenza australiana può essere un utile “segnale anticipatore” per l’emisfero nord, dato che la stagione australiana precede la nostra. Ecco alcuni dati recenti:
• Nell’anno 2023, il rapporto ufficiale ha registrato 273 decessi attribuiti all’influenza.
• In Australia, tra gennaio e agosto 2024 si sono registrati 810 morti correlati all’influenza, rispetto a 416 nello stesso periodo del 2023. Ciò suggerisce un ritorno a stagioni influenzali più intense. 
• Il Bureau of Statistics australiano segnala che nei primi mesi del 2025 (fino a maggio) il numero di decessi legati all’influenza è stato superiore rispetto agli stessi periodi del 2024 e del 2023. 
• Il dato aggregato “morti per influenza” nei primi quattro mesi del 2025 è stato di 216 casi, un valore più elevato rispetto ai 141 registrati nello stesso periodo del 2024. 
Questi numeri dimostrano che l’influenza è ancora responsabile di un carico significativo di mortalità, ospedalizzazioni e ricoveri, anche in paesi con sistemi sanitari avanzati come l’Australia. Rivolgetevi al vostro medico di famiglia per prenotare la vaccinazione antinfluenzale (e valutare, se indicato, i vaccini antipneumococco e antiherpes zoster). Anche chi non appartiene alle categorie prioritarie dovrebbe considerare la vaccinazione: è un atto di responsabilità individuale e collettiva.

