Parliamo ogni giorno dei fattori di rischio più noti per la salute: fumo, ipertensione, obesità, alcol. Tuttavia, esistono anche rischi meno conosciuti, che meritano attenzione. Uno di questi è il radon, un gas naturale invisibile e inodore che può rappresentare un pericolo importante per la salute respiratoria.
Il radon è un gas radioattivo naturale, prodotto dal decadimento dell’uranio presente in rocce, suoli e acque sotterranee. È incolore, insapore e inodore, quindi impossibile da percepire senza strumenti. Si concentra soprattutto: nei locali chiusi e poco ventilati (cantine, seminterrati, piani terra); in zone geologiche con suoli ricchi di uranio, graniti, tufi vulcanici; in edifici costruiti senza adeguata impermeabilizzazione del suolo.
In Italia le aree più interessate sono alcune zone alpine e prealpine, l’Appennino centrale, l’Alto Lazio, la Sardegna granitica, ma in realtà il radon può essere presente in molte regioni.
Il radon, una volta inalato, si deposita nelle vie respiratorie, dove i suoi prodotti di decadimento radioattivo (polonio-218 e polonio-214) rilasciano radiazioni alfa. Questo processo danneggia il DNA delle cellule bronchiali. È il secondo fattore di rischio per tumore polmonare dopo il fumo di sigaretta. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) stima che il radon sia responsabile di 3-14% di tutti i tumori polmonari.
• Il rischio è moltiplicato nei fumatori: l’associazione fumo + radon è particolarmente pericolosa. Non esistono prove forti di un aumento di altri tumori, ma il polmone è sicuramente l’organo bersaglio principale.
La prevenzione è possibile, ed è soprattutto ambientale:
1. Misurare il radon: si utilizzano dosimetri passivi (piccoli rilevatori da lasciare in casa per settimane/mesi). Il costo è contenuto e spesso i comuni forniscono campagne gratuite di monitoraggio.
2. Ventilazione degli ambienti: aprire regolarmente finestre, soprattutto nei locali seminterrati.
3. Impermeabilizzazione del suolo: nelle nuove costruzioni è fondamentale inserire barriere al gas radon e sistemi di ventilazione del vespaio.
4. Bonifica degli edifici esistenti: sigillare crepe nelle fondamenta; installare sistemi di ventilazione forzata dei vespai; aspirazione del radon dal suolo con ventole dedicate.
Indicazioni pratiche:
• Se abitate in piano terra o seminterrato, informatevi sul livello medio di radon nella tua zona (ARPAL, ARPA regionali pubblicano mappe).
• Se avete sintomi respiratori cronici e sei esposto a radon (specie se fumatore), parlatene con il vostro medico: la prevenzione oncologica parte dall’informazione.
• Non fumate: il radon moltiplica i danni del tabacco.
Il radon è un nemico silenzioso: non lo vediamo, non lo sentiamo, ma può avere conseguenze gravi. La consapevolezza e la prevenzione ambientale sono gli unici strumenti efficaci.
ARPA Piemonte ha una mappatura aggiornata del radon con dati per comuni, media al piano terra, aree prioritarie. La trovate su questo link: https://geoportale.arpa.piemonte.it/app/public/?pg=mappa&ids=2d2fb8900b6b4e9ba536c6bc4123d844

