E' tra i più comuni disturbi endocrini che caratterizzano le donne in età fertile
Numerosi studi hanno dimostrato che i benefici su molti sintomi dell'ovaio policistico (PCOS) compaiono quando la riduzione del peso è pari ad almeno il 20% del peso di partenza.
Dieta e alimenti nella sindrome dell’ovaio policistico
Se la donna è sovrappeso il primo obiettivo della dieta è ridurre il peso corporeo. E’ opportuno eseguire anche una curva da carico con dosaggio parallelo della glicemia e dell’insulina.
La dieta che utilizzo nella donna con sindrome dell’ovaio policistico deve essere povera di grassi saturi (es. insaccati, carni rosse grasse, formaggi grassi, interiora, besciamella, etc) e povera di zuccheri semplici (es. merendine, bibite zuccherate, dolci al cucchiaio, frutta sciroppata, frutta esotica, etc).
Vediamo più in dettaglio.
Carboidrati nella dieta per l’ovaio policistico
I carboidrati devono fornire il 50% circa delle calorie giornaliere. Per carboidrati intendiamo quelli complessi, a lento assorbimento e ricchi di fibra (es. farro, orzo, riso integrale, legumi, etc). Le patate, il riso bianco, il pancarrè e la baguette sono alimenti da evitare.
Proteine nella dieta per l’ovaio policistico
Le proteine devono apportare circa il 20% circa delle calorie totali. Non va comunque superata la soglia di 1,5 grammi di proteine per kg di peso corporeo ideale e per un periodo di tempo non superiore alle 20 settimane. Una metà delle proteine deve provenire da fonti vegetali (legumi, etc) mentre l’altra metà deve provenire da fonti animali (pesce, uova, etc). Il pesce, in particolare quello azzurro (salmone, sgombro, sardine, tonno), va consumato almeno 2-3 volte a settimana, cucinato alla piastra o al forno. Le carni bianche vanno consumate 1-2 volte a settimana. Le carni rosse, in particolare i tagli magri, vanno assunte al massimo 1 volta a settimana.
Quali grassi scegliere nella dieta per l’ovaio policistico?
I grassi devono fornire il rimanente 25% delle calorie totali. Per grassi intendo prevalentemente quelli mono-insaturi (olio extravergine di oliva) e quelli poli-insaturi (pesce azzurro, noci, semi, etc). I grassi saturi (grasso degli insaccati, delle carni e di molti formaggi) non devono superare l’8% delle calorie totali.
Grande attenzione va posta ai prodotti caseari. I formaggi grassi, semigrassi e leggeri vanno evitati. Andrebbero consumati solo quelli con tenore di grassi inferiore al 20% (i cosiddetti formaggi magri). Quindi, latte e yogurt parzialmente scremati, ricotta, primo sale, e mozzarella light. Tutti gli altri formaggi non dovrebbero essere consumati o consumati in piccole quantità come aggiunta al condimento (es. parmigiano reggiano).
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