Un prezioso frammento di storia torna a vivere là dove era nato: la celebre Biblioteca realizzata da Pietro Piffetti tra il 1733 e il 1739 per Villa della Regina rinasce virtualmente grazie a un ambizioso progetto di realtà aumentata e virtuale, presentato venerdì 13 giugno nel Salone d’Onore della residenza reale torinese.
La presentazione venerdì 13 giugno
L’iniziativa, frutto della collaborazione tra l’Istituto delle Residenze Reali Sabaude – Musei Nazionali Piemonte, il Dipartimento di Architettura e Design del Politecnico di Torino, il Dipartimento di Storia, Disegno e Restauro dell’Architettura della Sapienza di Roma e Shazarch srl, segna una nuova tappa nel dialogo tra patrimonio storico e tecnologie digitali.
Il mobile biblioteca, considerato uno dei più raffinati esempi di ebanisteria barocca in Europa, fu rimosso da Villa della Regina nel 1879 per volontà della regina Margherita di Savoia, che lo fece trasferire al Palazzo del Quirinale a Roma, dove tuttora è conservato. Oggi, quasi centocinquant’anni dopo, la Biblioteca torna “a casa”, seppur in forma immateriale, grazie a un’esperienza immersiva che consente ai visitatori di ammirarla nella sua collocazione originaria e di esplorarla nei minimi dettagli.
Il team del Politecnico
Durante la presentazione ufficiale del progetto, i curatori hanno illustrato il lavoro di ricostruzione digitale, frutto di rilievi fotogrammetrici, modellazione 3D ad alta precisione e integrazione multimediale. Grazie all’uso di visori VR e dispositivi AR, sarà possibile camminare all’interno della sala originaria e interagire con ogni elemento della biblioteca, riscoprendo non solo l’opera di Piffetti, ma anche il contesto architettonico e culturale che la ospitava.
Chiara Teolato, presidente Residenze Reali Sabaude
«Questo progetto rappresenta un ponte tra il passato e il futuro, tra il sapere artigianale del Settecento e le tecnologie più avanzate - ha dichiarato Chiara Teolato, direttrice delle Residenze Reali Sabaude -. È un esempio concreto di come la ricerca scientifica e l’innovazione possano restituire alla collettività tesori altrimenti irraggiungibili».
L’iniziativa è accessibile al pubblico da ieri, sabato 14 giugno, e si inserisce nel più ampio programma di valorizzazione delle residenze sabaude, con l’obiettivo di rendere il patrimonio storico sempre più accessibile, inclusivo e coinvolgente.
Un viaggio virtuale, ma profondamente reale, nel cuore dell’arte e della memoria.