Lun, 29 Apr, 2024

La rabbia: il virus, il contagio e la prevenzione. Una terribile malattia che può uccidere

La rabbia: il virus, il contagio e la prevenzione. Una terribile malattia che può uccidere

Viene trasmessa dal morso di un animale infetto

La rabbia è una malattia virale del sistema nervoso centrale in grado di colpire tutti gli animali a sangue caldo, uomo compreso. La rabbia si trasmette quasi esclusivamente tramite la saliva e quindi attraverso il morso di un animale rabido. Un'altra via di trasmissione è rappresentata dalla via aerogena che si realizza in grotte abitate da pipistrelli infetti che eliminando virus in grosse quantità possono saturare l'aria di virus. 

Fortunatamente l’Italia e gran parte dell’Europa occidentale sono ormai praticamente immuni da rabbia da diversi anni. Alcuni casi sono stati segnalati negli anni passati, ad esempio un cane malato in Francia ed uno in Spagna, ma si trattava comunque di animali provenienti dall’Africa a seguito dei loro proprietari. Di recente abbiamo invece avuto una segnalazione di un sospetto di malattia in un gatto deceduto ad Arezzo, infettato con un virus probabilmente proveniente da un pipistrello.

pipistrello

 

 

 

 

 

Dopo un periodo d'incubazione della durata variabile da 10 giorni a 6 mesi, la rabbia del cane può evolvere clinicamente in due forme, ossia furiosa e paralitica. Dopo un periodo iniziale di abbattimento, il cane può manifestare un aumento dell’eccitabilità, febbre, cambiamenti nel tono dell'abbaiare (paralisi del faringe), parziale paralisi della mandibola ed un incremento nella tendenza a mordere gli oggetti posti davanti alla bocca. Dopo questa prima fase (che talvolta può essere assente) si può osservare incoordinazione dei movimenti e paralisi degli arti. Poco prima del decesso può manifestarsi anche la paralisi totale dei muscoli masticatori e del faringe che provoca perdita di saliva. La rabbia in zone endemiche va sospettata nel cane ogni qualvolta ci si trovi di fronte a forme nervose.

La lotta alla rabbia va condotta intervenendo sia nel ciclo "selvatico" sia in quello "urbano". Il primo interessa gli animali selvatici, fra i quali, nel continente europeo, la volpe rappresenta certamente l'animale cardine. Il secondo riguarda gli animali domestici, i quali potrebbero essere i responsabili di una possibile trasmissione all'uomo. Tra questi assumono particolare importanza gli animali d'affezione quali i cani. La profilassi immunizzante viene condotta nelle volpi tramite la somministrazione per via orale di vaccini. La profilassi diretta ed indiretta della rabbia urbana è inoltre regolata da precise norme contenute nel regolamento di Polizia Veterinaria.

cane rabbia

 

 

 

 

 

vaccini antirabbici ad uso veterinario per i cani vengono utilizzati a scopo preventivo. In questi ultimi anni è ormai prassi comune usare vaccini che per le loro particolari caratteristiche sono da considerare estremamente sicuri e soprattutto in grado di evocare, nel caso si proceda al richiamo annuale o triennale, una risposta immunitaria durevole ed efficace. Per varcare i confini italiani è sempre necessario il rilascio del passaporto per gli animali domestici, la cui validità dipende appunto dall’effettuazione dell’antirabbica.

Il Regolamento dell'Unione europea stabilisce infatti che cani, gatti e furetti che viaggiano nei paesi dell'Unione europea devono avere un passaporto. Il documento identificativo, rilasciato dalle Asl è obbligatorio dal 1° ottobre 2004.

Per verificare che il passaporto appartiene a quel determinato cane o gatto, le ASL, prima del rilascio, dovranno accertare che sia presente il microchip identificativo che viene iniettato sotto la cute dell'animale dai veterinari autorizzati.

Il passaporto è necessario per tutelarsi dai rischi sanitari e deve contenere i dati anagrafici del proprietario dell'animale, deve certificare le eventuali vaccinazioni effettuate all'animale e obbligatoriamente la vaccinazione antirabbica effettuata almeno ventuno giorni prima della partenza. Nel caso di Gran BretagnaIrlanda e Svezia, sarà necessario anche un test immunologico di verifica degli anticorpi della rabbia da effettuare nei tempi richiesti da ciascun Paese. In caso di viaggio all’estero è quindi necessario premunirsi per tempo.

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Schedina Fontana

 

 

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