Dom, 13 Ott, 2024

Torino

A Torino, inaugurata la nuova sede del Centro Antiviolenza. Un segnale forte alla lotta contro un fenomeno odioso

A Torino, inaugurata la nuova sede del Centro Antiviolenza. Un segnale forte alla lotta contro un fenomeno odioso

Nel 2022 sono stati 758 i contatti resistrati e oltre 2mila i casi presi in carico

E' stata inaugurata nel pomeriggio di mercoledì 6 dicembre in corso Unione Sovietica  220,  la nuova sede del Centro Antiviolenza della Città di Torino.

Un progetto a tutto tondo che prevede un lavoro di prevenzione e di contrasto alla violenza di genere. Una prima, immediata e concreta risposta alle richieste di piazza  cui abbiamo assistito in queste settimane in tutta Italia per assicurare accoglienza e protezione in emergenza alle donne maltrattate ed ai loro figli,  in sinergia con gli altri Centri antiviolenza e con gli sportelli dedicati presenti sul territorio.

«La terribile recente vicenda di Giulia Cecchettin ha scosso il Paese – ha spiegato il sindaco Stefano Lo Russo - e ci ha ricordato, nel modo più drammatico possibile, l’importanza di contrastare non solo il 25 novembre, ma ogni giorno qualsiasi forma di violenza di genere. Per questo assume un’importanza ancora maggiore inaugurare questa nuova sede per il Centro Antiviolenza della Città, che testimonia il nostro impegno concreto verso un fenomeno così odioso e ancora purtroppo presente all’interno della nostra società».

Il Centro Antiviolenza della Città intende, quindi, essere un riferimento per tutte le donne che necessitano di aiuto, operare ampliando l’azione di sistema cercando di far emergere il sommerso e di contrastare conseguentemente la violenza intra ed extra familiare a danno delle donne. Attraverso il coordinamento con i servizi sociali territoriali, il Centro Relazioni Famiglie ed il Progetto Aria potranno rivolgersi anche le vittime del recente fenomeno di  cyber stalking.

Ricordiamo nell’occasione che è attivo dal 2006 il numero 1522 attivo 24 ore su 24, tutti i giorni dell’anno ed accessibile dall’intero territorio nazionale gratuitamente, sia da rete fissa sia mobile. L’accoglienza è disponibile in italiano, inglese, francese, spagnolo, arabo, farsi, albanese, russo ucraino, portoghese, polacco. Incessante è il lavoro messo in campo per la prevenzione e per il contrasto della violenza sulle donne, ma nonostante tutto il fenomeno è in continua crescita: gli episodi di soprusi e femminicidi vedono vittime di tutte le età e condizioni socio-economiche.

Sono stati 758 i contatti telefonici registrati nel 2022 dal Centro antiviolenza della Città; 2020 situazioni prese in carico per donne vittime di violenza. Il Centro vedrà la collaborazione del Telefono Rosa, del Servizio Fior di Loto dell’associazione Verba, unica in Italia, con cui la Città opera in sinergia per supportare le donne disabili vittime di violenza attraverso l’offerta di sostegni educativi, piscologici, legali, sanitari. Un ambito specifico è, inoltre, riservato, in collaborazione con il Servizio LGBTQ+ comunale, alla realizzazione dei percorsi individualizzati di uscita dalla violenza e di inclusione sociale rivolti a donne transessuali e transgender.

«Con la nuova sede la Città vuole dare un segnale forte di presenza sul territorio nella lotta alla violenza di genere. L’impegno dell’Amministrazione comunale andrà oltre con la riapertura della Casa rifugio per garantire l’accoglienza in un luogo anonimo e la protezione rivolta a donne vittime di violenza, in particolare a coloro che vivono in condizioni di maggiore fragilità e vulnerabilità. Sarà un ulteriore tassello dedicato all’accoglienza nell’ambito di percorsi individualizzati per l’autodeterminazione in collaborazione con il privato sociale» ha dichiarato Jacopo Rosatelli, assessore al Welfare, Diritti e Pari opportunità.

La Città ha, inoltre, approvato da poche settimane le linee di indirizzo per avviare, in coprogettazione con il Terzo Settore e in stretta collaborazione con la Fondazione Compagnia di San Paolo, un percorso di sistematizzazione di tutte le risorse dedicate alle donne vittime di violenza, inserito nel Piano di inclusione cittadino, che consentirà la realizzazione di progetti personalizzati: in questo percorso fondamentale è la casa rifugio che verrà riaperta anche con il contributo della Compagnia stessa.                                                                                  

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