Mer, 8 Ott, 2025

Borgaro e i defibrillatori fantasma: tre puntini sulla mappa e un mare di punti interrogativi, ma Uniti per cambiare non ci sta

Borgaro e i defibrillatori fantasma: tre puntini sulla mappa e un mare di punti interrogativi, ma Uniti per cambiare non ci sta

A Borgaro la sicurezza cardiaca sembra ridursi a un esercizio di geografia creativa: tre puntini su una mappa, nessuna certezza sul loro stato, zero manutenzione documentata. In compenso, tanta fiducia… o forse solo tanta improvvisazione. Parola di Uniti per cambiare Borgaro.

Tutto parte da un’interrogazione consiliare che chiedeva cose semplici: mappatura aggiornata dei DAE, informazione alla cittadinanza, piano di aumento dei dispositivi e prove tangibili di manutenzione. Roba assolutamente basica per qualunque Comune che voglia prendersi cura della salute dei suoi cittadini.

La risposta dell’Amministrazione? «Arrivata in ritardo e solo dopo un sollecito e l’interessamento dei giornalisti» dicono Elisa Cibrario Romanin, Luigi Spinelli e Mattia Stievano.  Ecco la sorpresa: una mappa con tre defibrillatori. Tre, di numero. «Nessuna traccia di manutenzione. Nessun piano per aumentarli. Nessuna iniziativa per dire ai cittadini dove trovarli» proseguono. E quei tre, messi sotto la lente, danno più dubbi che certezze«Piazza della Repubblica, spia verde lampeggiante, quindi forse funziona… o forse no, ma almeno fa atmosfera. Piazza del Donatore, spia spenta, e qui la diagnosi è facile quanto drammatica. Palazzo Civico, funziona, ma solo se l’infarto capita durante l’orario di apertura del Comune». Fuori orario? Solo questione di fortuna.

Il punto più grave, però, secondo Uniti per cambiare Borgaro,  è la manutenzione: «inesistente nella risposta ricevuta, benché la legge e le norme tecniche siano chiarissime. I defibrillatori sono dispositivi medici, non fioriere decorative, e devono essere controllati con regolarità, avere schede di verifica, certificati di idoneità e registri di sostituzione degli elettrodi». Tutto questo oggi, a Borgaro, è… evidentemente un opzional.

La morale?  Per i consiglieri del gruppo di opposizione è una sola: «Chi governa da vent’anni non può cavarsela con quattro righe vaghe e una mappa minimalista. La sicurezza non si improvvisa, non si gestisce a spanne e non si riduce a un’icona su Google Maps».

Intanto i cittadini restano con un dubbio amletico: se dovesse servire un defibrillatore, troveranno un salvavita… o un soprammobile?

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