Un piccolo edificio sacro immerso nella quiete delle campagne casellesi ha accolto, ancora una volta, il respiro universale della famiglia salesiana. La chiesetta di Sant’Anna, custode di memorie preziose legate a San Giovanni Bosco e al beato Michele Rua, è stata meta di un pellegrinaggio internazionale che ha visto riunirsi, sabato 30 agosto, un gruppo di Salesiani provenienti da diverse parti del mondo.
L’incontro, parte di un percorso di formazione, ha assunto un significato speciale: proprio tra queste mura, infatti, Don Bosco fu più volte presente e, il 29 luglio 1860, vi si celebrò l’ordinazione sacerdotale del giovane Michele Rua, destinato a diventare il primo successore del fondatore alla guida della Congregazione.
Ad accogliere la delegazione, guidata da don Michele Molinar, c’erano i rappresentanti dell’Associazione Sant’Anna e alcuni volontari della parrocchia locale. Dopo un momento di accoglienza, la giornata è proseguita con la celebrazione eucaristica e con una riflessione comunitaria, culminata in un tempo di convivialità fraterna. Un clima di festa semplice e autentica ha sigillato l’incontro.
Non è la prima volta che Sant’Anna diventa crocevia di spiritualità salesiana. Già lo scorso anno, nella stessa data, un pellegrinaggio analogo aveva riunito religiosi e fedeli. E ancora prima, nel 2009, la cappella visse un momento storico con la visita del Rettor Maggiore di allora, don Pascual Chávez Villanueva, accompagnato dal Consiglio Generale.
Negli ultimi anni – soprattutto a partire dal 2010, centenario della morte del beato Rua – la piccola chiesa, molto amata dai borghigiani, ha saputo ritagliarsi un posto speciale nella geografia dei pellegrinaggi salesiani, diventando segno di continuità e di memoria viva. Così, in un luogo dove passato e presente si intrecciano, la storia continua a camminare, portata dalle voci e dai passi di chi segue le orme di Don Bosco.
Foto di Vittorio Mosca