Lun, 5 Mag, 2025

Memoria viva e impegno civile: così Mappano ha celebrato l'80esimo della Liberazione. Assente la scuola

Erano un centinaio i mappanesi che hanno voluto partecipare alle celebrazioni per l’80° della Liberazione, venerdì 25 aprile, promosse dall’Amministrazione comunale in collaborazione con la sezione Anpi di Caselle-Mappano guidata da Giusy Chieregatti.

Doppio l’appuntamento come nelle passate edizioni: prima tappa al Monumento degli Alpini dedicato ai caduti di tutte le guerre poi, in corteo, fino all’anfiteatro di via Tibaldi che ospita il cippo dedicato a Piero Calamandrei. In mezzo tanta passione, ricordi ed impegno civile. Ma, a dare il via alle celebrazioni del 25 aprile, non è stato il sindaco Francesco Grassi, bensì il parroco don Riccardo Robella, che ha ospitato tutti i partecipanti, nell’antistante chiesa dedicata a San Giuseppe Benedetto Cottolengo, per la Liturgia della Parola, non essendo il 25 aprile festa di precetto.

Un folto corteo, aperto dal primo cittadino, accanto al comandante della Polizia Locale Paolo Bisco ed al comandante della Stazione dei Carabinieri di Leinì, il maresciallo Mauro Esposito, ha poi guidato cittadini e numerosi
rappresentanti del mondo associativo locale, davanti al Monumento, a cui è seguita la cerimonia dell’alzabandiera ed intervento del sindaco Grassi. Il quale ha ricordato l’importanza di questi ultimi 80 anni vissuti nella pace «Una pace garantita da quel documento fondamentale nato dalla Resistenza e dalla lotta partigiana che è la nostra Costituzione, la nostra bussola. Una Carta che ancora oggi ci indica la strada della democrazia, della pace e della libertà».

E’ poi stata la volta delle celebrazioni davanti al cippo di Calamandrei, qui ha preso la parola Davide Aimonetto, insegnante e giornalista, oratore ufficiale della manifestazione dedicata al 25 aprile. Dopo un breve excursus storico, nel quale Aimonetto ha ricordato la matrice violenta ed antidemocratica del fascismo, il giornalista, nel suo intervento ha sottolineato «Come un ventennio del fascismo, nato all’indomani della Prima guerra mondiale, non poteva che andare a morire nel sangue e nella violenza. Lasciando dietro di sé una scia di tragedie e lutti. Ma nonostante ciò, questo doloro percorso è stato segnato da figure illuminanti come Piero Gobetti, Giacomo Matteotti, Antonio Gramsci, e tanti altri martiri dell’antifascismo, la cui morte non fu inutile, ma seme da cui crebbero rigogliose nuove generazioni di antifascisti che portarono a compimento il progetto della libertà e della democrazia».

Molti i presenti anche nell’anfiteatro antistante allo spazio Conad di via Rivarolo, in particolare esponenti di associazioni locali. Completamente assenti, in questa importante giornata rievocativa e celebrativa, le scolaresche, nonostante avessero contribuito a realizzare il logo per l’80° della Liberazione a Mappano, comparso in tutte le locandine.

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