Mentre il mondo ammira i francesi per i croissant, i tedeschi per l'economia e gli americani per lo spirito di possibilità, noi italiani? Solo pizza e bel canto? No, custodiamo un tesoro ineguagliabile: il bidet. Un simbolo di igiene e comfort che ci distingue, e che, diciamolo, ci fa sentire un po' più... freschi.
Contrariamente a quanto si possa pensare, l'invenzione del bidet non è italiana, bensì francese. La prima testimonianza risale al 1710, quando Christophe Des Rosiers lo installò nella dimora reale francese, e il primo riferimento scritto appare nel 1726.
L'etimologia stessa della parola "bidet" è francese e significa "pony", un richiamo alla posizione assunta durante l'uso, simile a quella di un cavaliere in sella.
Inizialmente, il bidet era un lusso riservato a sovrani e nobili, collocato accanto ai vasi da notte in un'epoca di scarsa diffusione dell'acqua corrente. In Italia, la sua popolarità crebbe grazie a Maria Carolina d'Asburgo-Lorena, regina di Napoli, che lo introdusse nella Reggia di Caserta. Tuttavia, all'epoca, era considerato uno strumento legato alla prostituzione.
Solo nel secondo dopoguerra, il bidet divenne un elemento comune nelle case italiane, unendo appartamenti borghesi e case operaie. Da allora, è diventato un simbolo di igiene e un elemento distintivo della cultura italiana, un'invidia silenziosa per il resto del mondo.