Un “occhio” senza precedenti si prepara a scrutare l’Universo dal deserto di Atacama, in Cile. È l’Extremely Large Telescope (ELT), il più grande telescopio mai costruito dall’European Southern Observatory (ESO), destinato a rivoluzionare l’astronomia: dall’osservazione delle prime galassie fino alla ricerca di esopianeti potenzialmente abitabili.
Al centro di questa impresa scientifica c’è Microgate, azienda di Bolzano specializzata in ottica adattiva, protagonista della realizzazione dello specchio M4, il più grande specchio adattivo mai costruito. Con i suoi 2,5 metri di diametro e spessore di appena 2 millimetri, M4 è in grado di deformarsi migliaia di volte al secondo per correggere le distorsioni causate dalla turbolenza atmosferica, garantendo immagini di una nitidezza mai raggiunta prima.
Roberto Biasi CEO Microgate
«Siamo orgogliosi di contribuire a un progetto così innovativo - spiega Roberto Biasi, co-fondatore e CTO di Microgate. - La nostra tecnologia proprietaria permetterà di aprire nuove frontiere nella ricerca astronomica e di consolidare il ruolo dell’eccellenza italiana nell’esplorazione dello spazio».
Il sistema sviluppato da Microgate gestisce oltre 5.300 attuatori elettromagnetici che fanno “levitare” lo specchio, modificandone la forma con una precisione di pochi milionesimi di millimetro. Dopo i test a Bolzano, lo specchio sarà trasferito in Cile nel 2027 per essere installato nell’ELT, pronto a offrire agli scienziati uno sguardo senza precedenti sul cosmo.
Fondata nel 1989 dai fratelli Biasi, Microgate ha costruito in 30 anni un know-how che spazia dall’astronomia allo sport ad alta tecnologia. Con il progetto ELT, l’eccellenza altoatesina firma il cuore pulsante di uno dei più ambiziosi strumenti scientifici del XXI secolo.