In alta Val d’Ala, dove le Alpi segnano il confine naturale tra il Piemonte e la Savoia, si è rinnovato ieri, domenica 20 luglio, il tradizionale appuntamento dei Bersaglieri al Pian della Mussa. I fanti piumati si sono ritrovati alle sorgenti del fiume Stura per il consueto pellegrinaggio alla Madonna del Bersagliere, simbolo di devozione e memoria voluto dal generale Giovanni Zaffiri, medaglia d’argento al Valor Militare nella Prima guerra mondiale. L'opera, scolpita dallo scultore Ruffini, rappresenta un punto di riferimento per l’intera comunità bersaglieresca.
A fare gli onori di casa la sezione di Ciriè dell’Associazione Nazionale Bersaglieri, che da anni cura con dedizione l’organizzazione del raduno. All’evento hanno partecipato numerose rappresentanze provenienti da tutta la provincia, unite dal forte spirito di corpo che caratterizza da sempre il corpo dei Bersaglieri.
Ad accompagnare la cerimonia, la fanfara dei Bersaglieri di Nichelino, che con le sue marce ha scandito i momenti salienti della giornata, e la pattuglia ciclisti di Ciriè e Venaria Reale, a testimonianza del legame tra tradizione e spirito sportivo che anima il corpo sin dalle origini.
Presenti anche le istituzioni: il sindaco di Balme, Alberto Scatolero, ha accolto i partecipanti insieme all’assessore Andrea Sala, in rappresentanza della Città di Ciriè, e all’assessore regionale Maurizio Marrone, accompagnato dalla consigliera Paola Antonetto.
Il clou è stato il momento di raccoglimento e la preghiera alla Madonna del Bersagliere, seguita da un rancio alpino condiviso tra bersaglieri, autorità e cittadini, in un clima di festa, memoria e fratellanza.
Un evento che, anche quest’anno, ha saputo unire storia, identità e comunità sotto le piume nere dell’orgoglio bersaglieresco.