Dopo vent’anni, la Festa dell’Unità è tornata a Venaria non solo come evento popolare animato dai volontari, ma come vero e proprio manifesto politico. Sul palco del circolo “Al Mondo Verde”, sabato 13 settembre, si sono ritrovate le forze progressiste che hanno condiviso un percorso comune durante l’estate: Alleanza Verdi Sinistra, Possibile, Sinistra Civica, Uniti per Cambiare, Partito Democratico e Movimento 5 Stelle.
Protagonisti della serata sono stati i consiglieri comunali Alessandro Brescia e Maria Chiara Catania (Uniti per Cambiare), Alessandro Cubello (Sinistra Civica), Nicola Puppo (Psi), Martina Rubino (Alleanza Verdi Sinistra Possibile), Gaetano Amato (Pd) e il capogruppo del M5S Davide De Santis. Tutti hanno preso parte al dibattito “La Venaria che verrà”, moderato dal giornalista Andrea Trovato,, portando ciascuno la propria visione per il futuro della città.
Tra i temi al centro della discussione: giustizia climatica e sociale, scuola ed educazione (con tavoli di confronto tra scuole, oratori e consultori per adolescenti), trasporti, pari opportunità, lavoro ed economia. Non è mancata la proposta di trasformare Venaria in un polo culturale a vocazione sia umanistica sia scientifica, oltre all’obiettivo di rilanciare gli investimenti delle grandi aziende sul territorio e rafforzare il legame tra centro storico e periferie.
Se ancora non c’è un nome ufficiale per la candidatura alle comunali del 2026, la direzione è chiara: costruire una coalizione unita e inclusiva, aperta anche al Movimento 5 Stelle, per affrontare insieme la prossima sfida amministrativa.
«Siamo partiti da un programma condiviso – ha spiegato il segretario del Pd venariese, Gaetano Amato –. Da questa estate abbiamo lavorato per creare una coalizione di centrosinistra che includa anche il Movimento 5 Stelle. Vogliamo restituire a Venaria il suo ruolo centrale nella zona Ovest. È solo il primo passo verso un nuovo volto per la città e un nuovo sindaco».