Mar, 7 Ott, 2025

“Lotto per le donne”, quando la testimonianza diventa rete: un progetto per rompere il silenzio su violenza e discriminazioni

“Lotto per le donne”, quando la testimonianza diventa rete: un progetto per rompere il silenzio su violenza e discriminazioni

È stato presentato sul palco della Festa dell’Unità, lo scorso venerdì 12 settembre, il progetto “Lotto per le donne” promosso dalle donne del Circolo Madri Costituenti. Un’iniziativa nata per sensibilizzare la comunità sul contrasto alla violenza contro le donne, un fenomeno che non si ferma tra le mura domestiche ma che continua a crescere anche nei luoghi di lavoro e nei percorsi di studio. Qui, le forme di violenza si manifestano spesso come pressioni psicologiche, discriminazioni e umiliazioni che ostacolano il raggiungimento della parità di genere. 

Il progetto

«Siamo un gruppo spontaneo di cittadine — studentesse, laureate, lavoratrici e anche donne impegnate in politica — che ha deciso di unirsi per dare voce alle discriminazioni vissute in ogni ambito», spiegano le promotrici. Da questa esperienza è nato un questionario anonimo, aperto a tutte, con l’obiettivo di raccogliere testimonianze e costruire una rete di consapevolezza e sostegno. Un esempio recente arriva da Torino, nella circoscrizione 8, dove la consigliera Noemi Petracin è stata oggetto di pesanti insulti sessisti.

Le testimonianze

Il progetto avrà un momento centrale il 25 novembre, Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, quando saranno condivisi i risultati delle prime raccolte di dati.

«Stanno emergendo numerosi casi di discriminazione - racconta Rossana Schillaci, consigliera Dem di Venaria e delegata alle pari opportunità della Città metropolitana di Torino. -Molte donne, diventando madri, vengono escluse dall’ambito lavorativo. Altre, pur ricoprendo ruoli di responsabilità, si scontrano con resistenze maschili che le giudicano non idonee. Una giovane tirocinante in medicina ci ha raccontato di essere stata messa da parte in sala operatoria, tra battute e comportamenti poco opportuni. È chiaro: serve un cambiamento culturale profondo». 

Una rete di donne

Alla presentazione hanno partecipato numerose figure istituzionali e del mondo associativo: Laura Pompeo, consigliera regionale del Piemonte; Francesca Druetti, segretaria di Possibile; la consigliera comunale di minoranza Maria Chiara Catania (Uniti per cambiare); la giornalista Carla Piro Mander; la presidente dell’Anpi di Venaria Ernesta Fusetti. Insieme a loro, tante giovani donne, unite dalla volontà di trasformare esperienze di discriminazione in strumenti di denuncia e cambiamento.

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