Aiutare chi ha bisogno nei momenti di emergenza, è il primo compito di un volontario della Protezione Civile. Ed è quello che ha fatto dal 1986 e fa tuttora, Giuseppe Dalmazzo, che oltre a essere stato uno dei fondatori del nucleo venariese, è stato nominato in questi giorni Commendatore della Repubblica Italiana.
Nato a Rocca De' Baldi in provincia di Cuneo, per Giuseppe è un titolo meritato perchè ha speso la sua vita per il bene degli altri e non solo a Venaria. Ha guidato diverse azioni di soccorso nell’alluvione del '94 sul territorio e anche a Santo Stefano Belbo. Nel 2009 è partito con altri volontari per offrire il proprio aiuto ai terremotati in un comune vicino a L’Aquila. Non si è mai fermato, svolge ancora volontariato nonostante i suoi 87 anni compiuti.
«A Venaria nel '94, appena ci avevano chiamato per i soccorsi, abbiamo messo in atto nell’immediato un cordone di aiuti per fare uscire i residenti del palazzo di via Cavallo. Senza la mia squadra non avrei potuto fare nulla nemmeno a Santo Stefano Belbo dove avevamo allestito ospedali da campo. Qui il ruolo delle donne è stato molto importante anche per cucinare per chi era aveva perso la propria casa invasa dall'acqua e dal fango. A Calascio vicino L’Aquila, nel 2009, abbiamo dato supporto agli abitanti terremotati distribuendo trecento cinquanta pasti al giorno, mia moglie insieme alla sua squadra di donne sono state davvero essenziali» racconta Dalmazzo ex maresciallo maggiore dell’Esercito in pensione.
A soli 17 anni si era arruolato nell’Esercito per poi effettuare il corso per Sottoufficiali a Rieti ed entrare nell'Aviazione Leggera. Una volta diventato istruttore, nel 1958 si è trasferito a Venaria continuando la sua attività di militare in quello che all’epoca era la "SAL", ovvero la Sezione Aerei leggeri ora denominata "Aves Toro". Nel 1986 ha ottenuto il titolo Cavaliere della Repubblica e quello di Ufficiale al Merito della Repubblica nel 2013.
La passione per la pesca subacquea lo ha portato a vincere dei campionati ottenendo la Stella d’Oro al Merito Sportivo nel 1992 e a diventare dirigente della pesca sportiva e poi revisore dei conti della Federazione del Coni.
Ma tutti lo conoscono in città, nel ruolo di storico presidente della Protezione Civile che da qualche anno ha ceduto il posto a Luca Vinciguerra «abbiamo sempre bisogno di volontari. Sarà pur faticoso ma a casa una volta finito il turno si porta l’allegria di aver aiutato qualcuno ed essere al servizio della comunità. È un appello affinché i giovani possano cogliere seguendo l’esempio di chi li precede. Come il nostro attuale presidente che compie un buon lavoro. Abbiamo fatto molta strada. Dai primi anni che avevamo soltanto i nostri mezzi, per spalare il fango ci siamo trovati a dover gestire anche una pandemia, nei triage davanti al Polo Sanitario e dare un aiuto agli infermieri per compiere i vaccini. Ora siamo un corpo ben equipaggiato e ciascuno con una propria formazione».
Dalmazzo ha anche qualche ricordo di gioventù. Quello che lo ha spinto poi a diventare volontario e compiere gesti gratuiti di generosità «mentre ero a un pranzo fra amici e con mia moglie, ho visto un bimbo che procedeva a gattoni verso il naviglio di Druento, sono corso immediatamente a salvarlo perché in quel poco tempo era finito dentro l’acqua e sono riuscito ad afferrarlo. Dopo qualche mese mi è arrivato un encomio solenne dal IV Corpo d’Armata Bolzano. Un ricordo che porto con me nel cuore».
Giuseppe Dalmazzo il 27 dicembre ritirerà l’onorificenza davanti al prefetto Donato Cafagna, il sindaco Fabio Giulivi e il presidente ANIOC di Venaria, Giorgio Broglio che commenta in una nota «come delegato ANIOC esprimo le più vive congratulazioni al commendatore Dalmazzo per questo titolo meritato, augurandogli di proseguire il cammino di dedizione e valore».