La sera prima approvata dal Consiglio comunale la proposta di dedicargli un defibrillatore e una via cittadina
Coerenza, generosità, comunità. L’ex sindaco di Venaria Reale, Roberto Falcone rappresentava per tutti questi valori. E ieri, martedì 9 aprile, nella chiesa San Francesco, tutta la comunità si è stretta intorno alla moglie Alessandra, i figli Francesca e Davide e ai familiari, per dargli un ultimo saluto. Più di mille persone hanno partecipato alla cerimonia celebrata dal parroco don Gianni Di Maggio.
Tra i banchi erano presenti le istituzioni, dal sindaco Fabio Giulivi in prima fila insieme al presidente comunale Giuseppe Ferrauto, il presidente del consiglio regionale Stefano Allasia, i diversi sindaci del territorio: Carlo Vietti (Druento), Luca Salvai (Pinerolo) , Francesco Casciano (Collegno) e tutti membri dell’ex giunta comunale, Antonella D'Afflitto e Angelo Castagno, Marco Allasia, Giuseppe Roccasalva, Paola Saja, Claudia Nozzetti e Tommaso Scarano e alcuni consiglieri sia di maggioranza e minoranza. Da Roma sono giunti il senatore Roberto Airola, l’onorevole Antonino Iaria e l’onorevole Chiara Appendino con cui Roberto ha tracciato un pezzo di storia politica del Movimento 5 stelle.
Entrambi sono stati i primi sindaci grillini di due comuni piemontesi, nell’elezioni del 2015. A fianco anche la neo candidata grillina alla Regione Piemonte, Sarah Disabato e il consigliere venariese Davide Desantis.
Roberto Falcone era rappresentante sì delle istituzioni ma anche di una comunità. Insieme ai tanti cittadini era presente anche il mondo delle associazioni del territorio, dai rappresentanti dell’Anpi alla Pro Loco Altessano Venaria, alla Filarmonico "Giuseppe Verdi" per citarne alcune e per il mondo scolastico gli ex dirigenti dell’IC1 Ugo Mander e del liceo Juvarra, Vincenzo Salcone.
«Ciao Papà, con te avrei voluto ancora condividere le mie passioni come abbiamo sempre fatto. Avevamo ancora tante cose da fare insieme. Tante frasi non dette per tanti motivi. Ora non ci lasciare, continua a stare accanto a noi, a, mamma e mia sorella» ha detto con commozione il figlio Davide
«È molto difficile per me essere qui e parlare, perché la sua scomparsa mi ha tolto le parole, le parole istituzionali. Roberto era un uomo pieno di vita ed energia. E questa sua energia ce l'ha trasmessa durante il nostro percorso. Per noi del Movimento è stato il primo sindaco, ma anche una persona che ha saputo creare la prima pietra. Un pilastro. Ci ha lasciato un ricordo davvero bellissimo. E' stata una guida per me compresa, sempre disponibile. Lo vogliamo ricordare sempre sorridente e per il suo coraggio dimostrato nelle difficoltà» le parole dell’onorevole Appendino.
«La presenza della comunità venariese dimostra il lavoro ben svolto durante i suoi 4 anni di mandato. L’impegno e la voglia di creare una comunità. Al di là del colore politico, era sempre rispettoso, il suo impegno e la sua passione devono essere presi d’esempio. Aveva anche partecipato a uno degli ultimi Consigli comunali. Un sindaco attraversa dei momenti in cui si è soli, ma spero che oggi tu non ti possa sentire più solo» lo ha salutato così il sindaco, Fabio Giulivi.
Con un lungo applauso, in segno di rispetto e per stringersi ancora di più intorno alle esequie, si è conclusa la cerimonia da parte di tutti i presenti. Mentre durante il Consiglio comunale, della sera prima, lunedì 8 aprile, per ricordare Roberto Falcone oltre al minuto di silenzio, dal consigliere De Santis è stato proposto di dedicare a Falcone un defibrillatore e l’intitolazione a una via. L’idea è stata poi accolta dal sindaco Giulivi e approvata.