Si accende il dibattito politico attorno al caso TE Connectivity di Collegno, la multinazionale che ha annunciato la delocalizzazione della produzione con la conseguente perdita di 225 posti di lavoro. A sollevare il tema all'ultimo Consiglio regionale è stata Laura Pompeo (PD) che ha presentato un’interrogazione all’assessora al Lavoro Elena Chiorino, chiedendo quali azioni urgenti intenda intraprendere la Regione per salvaguardare i lavoratori coinvolti.
«La scelta di trasferire la produzione all’estero – ha dichiarato Pompeo – arriva in assenza di una crisi aziendale e a pochi mesi da investimenti effettuati in Italia, il che rende questa decisione ancora più grave e socialmente insostenibile. Non si può ignorare la responsabilità etica che le grandi multinazionali hanno nei confronti delle comunità locali».
Nel mirino della consigliera democratica, anche la risposta istituzionale al caso, giudicata insufficiente: «L’assessora Chiorino ha evidenziato che 137 dei 193 lavoratori TE e Tecid risultano ancora occupati, con 131 già inseriti in percorsi formativi personalizzati – ha precisato Pompeo –. Tuttavia, questo non può bastare: la formazione è importante, ma non può essere l’unica risposta strutturale a un’emorragia occupazionale che coinvolge l’intero tessuto produttivo piemontese».
Pompeo ha quindi richiamato l’attenzione su un dato allarmante: «Nei primi tre mesi del 2025, secondo Unioncamere, in Piemonte ci sono state 4607 chiusure aziendali, il numero più alto in Italia. Dal 2021, il saldo negativo tra aperture e chiusure ammonta a oltre 10.500 imprese perse. È evidente che manca una strategia industriale regionale capace di trattenere investimenti e lavoro sul territorio».
Pur apprezzando l'impegno delle strutture regionali come Agenzia Piemonte Lavoro, Pompeo ha sottolineato che serve una regia più incisiva, anche a livello nazionale: «La Regione ha gli strumenti per fare molto di più, anche chiedendo l’intervento del Governo. Le politiche di sviluppo non possono esaurirsi nel solo accompagnamento dei lavoratori alla riqualificazione: serve prevenzione, attrattività, sostegno al manifatturiero e protezione occupazionale».
Infine, un messaggio di solidarietà: «Il Partito Democratico continuerà a sostenere lavoratori e lavoratrici, mettendo al centro le loro professionalità e il diritto a un futuro dignitoso. È tempo che la Regione abbandoni la logica emergenziale e inizi a costruire politiche industriali solide e lungimiranti».
Intanto l'azienda ha già annunciato che il piano di licenziamenti avverrà per fasi e che si impegna a lavorare con i sindacati per identificare le migliori soluzioni per i dipendenti coinvolti.