Sab, 22 Nov, 2025

Quando la passione per gli animali incontra la burocrazia: il Piemonte chiede regole più giuste per la pet economy

Quando la passione per gli animali incontra la burocrazia: il Piemonte chiede regole più giuste per la pet economy

Il Piemonte si schiera a fianco della pet economy e di chi, ogni giorno, lavora nel mondo degli animali da compagnia e delle specie esotiche.
Con l’approvazione dell’ordine del giorno presentato da Federica Barbero (FDI), il Consiglio regionale lancia un segnale chiaro: tutelare la biodiversità è fondamentale, ma non si può ignorare l’impatto economico e sociale che le nuove norme potrebbero avere su migliaia di operatori piemontesi.

Un settore che vale milioni e coinvolge migliaia di professionisti

Allevatori, commercianti, veterinari, centri di cura e negozi specializzati: in Piemonte la pet economy è un settore vivo, in espansione e radicato nel territorio.
L’odg approvato nasce proprio per dare voce a queste realtà, preoccupate per le conseguenze del DL 135/2022, che recepisce il regolamento europeo 2016/429 sul commercio, l’importazione e la detenzione di animali selvatici ed esotici.

Il decreto introduce nuovi elenchi di specie vietate e misure più restrittive per proteggere la biodiversità e la salute pubblica. «Obiettivi condivisibili, ma – avverte Barbero – serve equilibrio. Siamo soddisfatti per l’approvazione del testo e siamo certi che il Governo ascolterà la voce dei tanti professionisti e imprenditori piemontesi che hanno sempre lavorato correttamente, nel rispetto delle regole».

“Sì alla tutela ambientale, ma senza penalizzare chi lavora bene”

Barbero sottolinea come le nuove norme, pur animate da finalità ambientali, possano colpire ingiustamente chi opera in modo serio e responsabile.

«Condividiamo pienamente gli obiettivi di tutela ambientale e sanitaria – aggiunge – ma è fondamentale accompagnare le misure con una valutazione accurata delle ricadute economiche. Serve un giusto bilanciamento che permetta di continuare le attività senza compromettere il benessere degli animali o la protezione delle specie».

Una tradizione piemontese antica

Il Piemonte, del resto, vanta una lunga tradizione di cura e allevamento di animali esotici. Barbero cita un esempio affascinante: la Ménagerie di Stupinigi, voluta da re Carlo Felice nella prima metà dell’Ottocento, dove venivano ospitate specie rare e curiose provenienti da tutto il mondo — dagli elefanti ai canguri, dai bradipi alle scimmie.

Un richiamo storico che sottolinea quanto la relazione tra il Piemonte e gli animali esotici non sia una moda recente, ma parte integrante della cultura e della curiosità scientifica del territorio.

“Servono regole giuste, non penalizzanti”

Con il voto favorevole del Consiglio regionale, il Piemonte manda dunque un messaggio politico chiaro a Roma: la tutela dell’ambiente non può trasformarsi in un ostacolo per chi lavora nel rispetto della legge e del benessere animale.
L’auspicio è che il Governo, nel definire i decreti attuativi, coinvolga le categorie professionali per evitare ripercussioni economiche e salvaguardare un comparto che, solo in Piemonte, genera occupazione e valore aggiunto per migliaia di famiglie.

Un equilibrio tra tutela della biodiversità e sviluppo sostenibile: è questa la sfida che il Piemonte ha scelto di lanciare, con un atto politico che mette al centro le persone, gli animali e la responsabilità ambientale.

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