La seconda settimana del festival MITO (che unisce Torino e Milano nel segno della musica) si apre con un trittico di appuntamenti che intrecciano celebrazioni, ricerca sonora e riflessioni sul nostro tempo. Tre giornate fitte di musica e significati, tra luoghi simbolici della città e protagonisti di respiro internazionale.
Lunedì 8 settembre il Circolo dei Lettori rende omaggio ai quarant’anni del Giornale della Musica, con un incontro che ripercorre l’evoluzione del panorama musicale dal 1985 a oggi. La sera, all’Auditorium Rai Arturo Toscanini, l’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai guidata da Tito Ceccherini propone un intenso ritratto del compositore canadese Samy Moussa, con l’esecuzione di Elysium e della Sinfonia n. 1 “Concordia”.
Martedì 9 settembre il Conservatorio Giuseppe Verdi si trasforma in un laboratorio sonoro in cui epoche e geografie si sovrappongono: è il turno di The Book of Women di Riccardo Nova, opera che mescola canto medievale, tradizione carnatic indiana ed elettronica. Sul palco, l’Irini Ensemble, l’Ictus Ensemble e la voce magnetica della cantante indiana Varijashree Venugopal, con la direzione di Lila Hajosi.
Mercoledì 10 settembre, ancora al Conservatorio, risuona invece un grande classico della fine del Novecento: The Armed Man – A Mass for Peace di Karl Jenkins, una messa laica che intreccia spiritualità e multiculturalismo. L’esecuzione è affidata all’Orchestra del Teatro Regio Torino, al Coro Valdese di Torino e al Coro dell’Istituto “Arcangelo Corelli” di Pinerolo, sotto la guida di Nicolò Foron.
Tre giorni che condensano memoria storica, linguaggi contemporanei e aperture al mondo: un percorso che conferma la vocazione di MITO a essere molto più di un festival, un’esperienza di ascolto e riflessione condivisa.