Più sostegno ai negozi di vicinato e nuovi progetti per valorizzare il cuore della città. Torino rilancia il DUC

Prosegue il percorso della Città a sostegno del commercio di prossimità. La Giunta ha, infatti, approvato lo scorso 23 aprile la delibera che rinnova l’iscrizione del Distretto del Commercio di Torino nell’Elenco regionale confermando il nuovo protocollo di Intesa con Ascom Confcommercio Torino e Provincia e Confesercenti Torino e Provincia.
Un gesto concreto che testimonia la volontà dell’Amministrazione Lo Russo di continuare a puntare sul tessuto commerciale locale come motore di sviluppo economico e di coesione sociale. Il Distretto del Commercio di Torino comprende una vasta area centrale della città, estendendosi dai Murazzi del Po a corso Principe Eugenio, toccando alcune delle vie e piazze più vitali del capoluogo.
«Il rilancio del commercio locale è una delle nostre priorità – ha spiegato l’assessore Paolo Chiavarino –. I negozi di vicinato non sono solo esercizi economici: sono presìdi di socialità, sicurezza e identità per i nostri quartieri. Il nostro impegno riguarda sia il centro che le periferie, dove stiamo attivando nuovi strumenti di sostegno grazie ai fondi del PN Metro Plus».
Non solo conferme, ma anche prospettive future: l’Amministrazione punta infatti ad ampliare il numero dei Distretti del Commercio in città, lavorando a stretto contatto con la Regione Piemonte per portare almeno a tre i Distretti riconosciuti sul territorio torinese.
I Distretti del Commercio, DUC, istituiti dalla Regione nel 2020 in risposta alla crisi economica causata dalla pandemia, rappresentano oggi una leva strategica per rafforzare il commercio come elemento chiave di sviluppo urbano. Torino, in questi primi anni di attività, ha avviato numerose iniziative: dalla campagna "Torino Compra Vicino" all'app TorinoMercati, dai progetti di valorizzazione dei locali storici con EPIC, fino agli eventi di animazione come il Villaggio di Natale in piazza Solferino e gli spettacoli nei mercati rionali. Un impegno che ha toccato anche la riqualificazione fisica degli spazi, come dimostrano i lavori a Porta Palazzo, dove con i fondi PINQuA sono stati sostituiti i vecchi banchi ortofrutticoli con nuove strutture più moderne e funzionali.