Lun, 18 Ago, 2025

Davide Lanzone è il "Casellese dell'anno". Un premio alla carriera per il poliedrico ingegnere, ex vigile del fuoco, fondatore del Lions Caselle e molto altro ancora

Dallo scorso 15 dicembre, Davide Lanzone, ingegnere, ex vigile del fuoco, fondatore del Lions Club Caselle Airoport, appassionato di autovetture d'epoca (recentemnte ha partecipato alla Targa Florio (la più antica corsa automobilistica di durata al mondo) disegnatore di talento dei carnet de voyages e molto altro ancora, è il "Casellese dell'anno 2024". 

E' il prestigioso premio, ideato dalla Pro Loco, ed assegnato da una giuria composta dalle massime autorità cittadine, al casellese appunto che si è distinto nella professione, nell'arte, nello sport o in qualsiasi altra attività che ha dato lustro alla comunità. 

Il riconoscimento, consegnato in Sala Cervi, ha visto la partecipazione non solo dei 23 suoi "illustri" predecessori che negli anni dal 2000 in poi hanno ricevuto il premio, ma anche alla presenza del sindaco Giuseppe Marsaglia e della sua vice Giuliana Aghemo, oltre che del direttore del mensile cittadino Cose Nostre, Elis Calllegari e della presidente dell'associazione turistica, Silvana Menicali.

Ma chi è Davide Lanzone? Lasciamo a lui la parola per raccontarsi nella video intervista che abbiamo realizzato.

E vi lasciamo anche un suo bellissimo pensiero scritto per la Targa Florio

Rombo

Senti il rombo, quando sei lì, senti il rombo.
Così dicevano, così c’era scritto, così ho sognato, così ho visto, così ho provato.
Nel ventre delle Madonie ho visto le tribune, ho letto le insegne, ho sentito il rombo; commosso ho vissuto la gloria della Targa, la Targa Florio.
Ho corso in quelle strade, ho attraversato colline, guidando in strette viuzze, attraversando contrade e paesi arroccati.
Ho visto mare, colline, pianure, boschi, saline, mulini a vento, cantine, uliveti, agrumeti, distese verdi sino al mare, rocce spaccate che si tuffano nel mare, onde impetuose, onde lunghissime come un lago.
Sono passato in stretti paesi, ogni incrocio una gara a tempo, tutto il percorso scandito da controlli a tempo, passando tra ali di folla entusiasta nel vederci passare e rombare ancor più forte del tempo passato.
Bambini con le bandierine della Targa ci salutavano e li, ancora più a rombare, per farci sentire, l’unico modo per salutarli, ancora rombi sino al controllo orario.
Eccolo, apri, consegna, timbro, controllo, tempo, scrivi, resetta e si riparte, rombando, per il prossimo controllo con l’immancabile dono dei biscotti della Pro Loco locale.
Così per due giorni, così per 700 km, così per più di 90 controlli a tempo, così per ore ed ore, dall’alba al tramonto, sino al buio totale dell’arrivo, dove solo una luce verde che scandisce ore, minuti, secondi ti dà il benvenuto, tra ali di folle di curiosi.
Uno dopo l’altro si spengono i motori, tacciono in rombi delle 300 autovetture, ci si guarda, sfiniti, contenti, abbiamo rifatto la storia, siamo nella storia, ho sentito il Rombo.

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